L’utilizzo della cannabis come medicinale ormai è stato sdoganato, ma come si può fare ricorso alla canna terapeutica in Italia?

L’utilizzo della cannabis come medicinale ormai è stato sdoganato, ma come si può fare ricorso alla canna terapeutica in Italia? Quando parliamo di cannabis per superare il dolore cronico, parliamo in particolare della cannabis FM-2, prodotta in Italia. In questo modo, Italia e Comunità Europea controllano l’intero processo produttivo e vigilano sulla sicurezza del prodotto da dare ai pazienti affetti da dolori cronici. Il tutto viene eseguito in una officina farmaceutica autorizzata dall’AIFA.
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La distribuzione della canna terapeutica è approvata dal Ministero della Salute. Negli ultimi anni, anche le singole farmacie si sono adattate, producendo formule simili con concentrazione di THC fino al 19%. Il trattamento di questi farmaci avviene per via aerea e orale, inalando vapore, come decotto o olio, facendo bene attenzione alle dosi da assumere. L’utilizzo della cannabis è previsto per le persone che soffrono di dolori cronici, associati a lesioni del midollo spinale o per chi soffre di sclerosi multipla.
Canna terapeutica, cosa sapere prima di affrontare il dolore cronico

Talvolta, l’uso della cannabis è prescritto per lenire i dolori causati dalle chemioterapie, delle radioterapie oppure per contrastare alcune complicanze da HIV e AIDS. È stato scoperto che la cannabis aiuta anche a combattere l’anoressia, stimolando l’appetito e controllando la nausea, oppure per abbassare la pressione arteriosa in caso di glaucoma resistente alle terapie. Inoltre, è un efficace medicinale anche per combattere la sindrome di Tourette, perché riduce gli spasmi del corpo.
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Anche per la somministrazione di questo medicinale si sono osservate delle controindicazioni. Non sempre, infatti, la cannabis è una terapia efficace per combattere le varie malattie. Pazienti con atteggiamenti compulsivi e psicologicamente fragili potrebbero non beneficiare degli effetti della canna, peggiorando la propria condizione fisica e mentale. Solitamente, la terapia a base di cannabis ha una durata di sei mesi, rinnovabile in base alle necessità del malato.
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I benefici della cannabis sono molteplici e tutti testimoniati da numerose ricerche. Nonostante ciò, in Italia questo farmaco stenta a decollare, perché, per ignoranza, è associato al semplice spinello ricreativo. Ad oggi, sul mercato, sono presenti solo cinque farmaci contenenti cannabis, raramente prescritti. Sintomo di un Paese ancora molto diffidente sull’efficacia e sul commercio del farmaco, nonostante i dati forniti dalle ricerche e le opinione di tutti coloro che si curano in questo modo.