I ghiacciai sono in ritirata, avanzano invece i laghi glaciali che minacciano 15 milioni di persone è spaventoso.

Uno studio condotto su Nature Communications ha fatto il punto sul rischio di inondazioni da collasso di laghi glaciali. Ha mostrato quali sono le zone delle Ande e quelle dell’Asia montuosa come le più fragili. Se i ghiacciai si ritirano, i laghi glaciali avanzano e non è affatto una buona notizia, per alcuni più che per altri.
L’acqua contenuta in quei laghi rappresenta un vero pericolo di inondazioni per le popolazioni che abitano nei dintorni. Ad essere esposti a questo rischio sono circa 15 milioni di abitanti, la gran parte vive in India, Pakistan, Perù e Cina. Queste sono le zone più a rischio anche per le condizioni socio-economiche dei paesi che fanno decisamente la differenza nella capacità di rispondere a un disastro ambientale.
I ricercatori sostengono che i ghiacciai stanno scomparendo e anche quelli alpini. Le stime parlano di oltre 300 gigatonnellate perse tra il 2006 e il 2016 e allo stesso tempo crescono i laghi glaciali dal 1990 in numero, volume e anche area sono aumentati del 50%. Il rischio di questi laghi sono le inondazioni di acqua e detriti.
I laghi glaciali sono una vera minaccia per alcuni paesi

I laghi glaciali stanno aumentano molto, mettendo a rischio alcuni paesi che potrebbero non reggere l’impatto di un disastro ambientale. Il rischio concreto legato a questi laghi glaciali è il cosiddetto glacial lake outburst floods, ossia inondazioni di acqua e detriti che avvengono quando le barriere naturali dei laghi collassano del tutto.
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Il potenziale distruttivo è davvero immenso, nell’ultimo secolo solamente pochi di questi avvenimenti hanno causato migliaia di morti. I ricercatori hanno quindi cercato di capire quante persone sono oggi a rischio di queste inondazioni, lo hanno fato studiando la condizioni e la vulnerabilità dei laghi glaciali a livello globale.
Parlando di numeri, l’area del Pacifico Nordoccidentali è sicuramente quella dove ci sono più laghi glaciali, quella della Alpi europee meno invece. Sono 90 milioni le persone che vivono in più di mille bacini contenenti laghi glaciali, considerando la zona alpina, l’Italia contribuisce con più di un terzo della popolazione esposta.
Quindici milioni di queste si trovano vicinissime, anche fino a 50 km di distanza dal lago glaciale nella zona a rischio di GLOFs. Per lo più, la maggioranza si concentra nelle zone montuose dell’Alta Asia e a livello di paesi, specialmente in India e Pakistan, dove si contano 5 milioni di persone a rischio.
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Anche in Perù, Cina e Bolivia la situazione non è delle migliori. Il rischio fisico di morte e infortuni da disastro è immenso e quello che più conta rispetto alla perdita di terreni e infrastrutture. Nel considerare i danni però va anche considerato l’aspetto sociale delle popolazioni colpite. La vulnerabilità è una funzione della politica e della cultura del paese. Le zone delle Ande e dell’Alta Asia sono vulnerabili anche a questi aspetti. Il problema è anche l’incapacità di far fronte a disastri che peggiora le conseguenze.