Fotovoltaico nel deserto: cosa accade quando ci sono tempeste di sabbia

Perché è complicato installare il fotovoltaico nel deserto? Sicuramente in molti ci avranno pensato per produrre tanta energia. 

Deserto pannelli fotovoltaici
Deserto-foto pixabay orizzonteenergia.it

L’energia ci serve molto e ad oggi ci sono vari modi per produrla, uno di questi è sicuramente il fotovoltaico che si tratta anche di uno dei metodi più green che ci siano. Molte aziende e case hanno adottato questo sistema per produrre energia senza gravare sul pianeta.

Inoltre le fonti rinnovabili sono inesauribili e garantiscono quindi la creazione di energia a lungo termine. Tuttavia i pannelli fotovoltaici sono davvero grandi e necessitano pertanto di molto spazio per essere installati. Per questo molte persone si domandano perché non vengono installati nel deserto dove c’è spazio infinito?

In realtà non è così semplice come sembra, sicuramente c’è molto spazio e si potrebbe produrre molta energia visto che il sole batte a lungo in quel posto. Ma ci sono delle condizioni sfavorevoli che potrebbero rendere il progetto infattibile.

Perché non si può installare il fotovoltaico nel deserto

Pannelli fotovoltaici nel deserto
Pannelli solari-foto pixabay orizzonteenergia.it

Parlando di energia prodotta dal sole in molti si chiedono per quale motivo non vengono installati pannelli fotovoltaici nel deserto, che apparentemente sarebbe il luogo perfetto per esposizione al sole e spazio. Non ci sono quasi mai nubi o precipitazioni nel deserto e questo sicuramente è un punto a favore.

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Tuttavia produrre energia fotovoltaica nel deserto non è così semplice, in realtà ci sono già dei piccoli impianti già attivi ma è molto difficile. Ci sono molte variabili che vanno oltre all’irrorazione solare e all’assenza di coperture degli intoppi che rendono davvero improbabile l’adozione di questa soluzione su larga scala.

Una delle prime motivazione che rende il fotovoltaico complicato da installare nel deserto è relativa alle tempeste di sabbia. Per poter raggiungere un’efficienza sufficiente e anche una produzione di energia costante nelle ore di luce, i pannelli fotovoltaici devono essere pulitissimi e sgombri da detriti. Ogni corpo estraneo che si deposita sulla superficie del pannello blocca l’assorbimento dei raggi solari e limita o inibisce la produzione di energia.

Nel deserto si può sicuramente approfittare di un’esposizione solare ottimale, le correnti tipiche che li colpiscono muovono enormi quantità di sabbia. Alcuni alte anche 10 metri che di giorno in giorno si spostano cambiando morfologia.

Con le tempeste di sabbia quindi emergono delle grandi problematiche, in primis se i pannelli fotovoltaici non sono sufficientemente elevati in altezza rischiano di essere inghiottiti dalle dune e secondo anche se si raggiungesse un’altezza sufficiente verrebbero ricoperti da uno strato più o meno spesso di sabbia limitando la produzione di energia.

Gli impianti fotovoltaici oggi attivi nelle aree desertiche non solo coprono aree piccole rispetto alla grande estensione dello stesso deserto ma sono anche sottoposti a costanti interventi di pulizia e manutenzione per eliminare la sabbia in eccesso. Quindi questo dispiego di forze non è perseguibile. Inoltre le elevate temperature che colpiscono le aree più desertiche del globo fanno diminuire l’efficienza del fotovoltaico.

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Inoltre si teme l’effetto albedo, ossia la capacità di alcune zone chiare del Pianeta di riflettere le radiazioni solari e limitare quindi il surriscaldamento del suolo. Sono considerate zone bianche i poli, le grandi distese di ghiaccio montane, le vette innevate e i deserti. Per questi luoghi caldi di giorno, la colorazione della sabbia aiuta a riflettere in atmosfera l’irradiazione solare.