Bonus verde 2023: come richiederlo e a chi spetta, ottieni fino a 5mila euro

Come funziona il bonus verde e a chi spetta? Scopriamo tutto al riguardo, anche cosa comprende nello specifico. 

Giardino come richiedere bonus 2023
Giardino-foto pixabay orizzonteenergia.ie

Scopriamo tutte le informazioni utili sul Bonus Verde 2023, come chi può chiederlo, cosa serve per ottenerlo, per quali interventi si applica e anche come si pagano i lavori. Ecco tutto quello che dovete sapere per ottenere una detrazione fiscale a 5.000 euro per unità immobiliare per il recupero delle aree verdi private e condominiali.

Il Bonus verde 2023 riguarda l’arredamento giardino, ma vediamo la lista dei lavori per cui si può richiedere questa detrazione fiscale finalizzata alla ristrutturazione e sistemazione di spazi verdi privati e anche condominiali.

Chi ha un giardino da rifare può usufruire di questa agevolazione, ma vediamo in che termini e in che modo nello specifico. Oltretutto il bonus è stato prorogato fino al 2024 e si tratta di una detrazione fiscale, ciop di uno sconto sul pagamento delle imposte nella dichiarazione dei redditi.

Come funziona il bonus verde 2023

Giardino bonus verde
Bonus verde-foto pixabay orizzonteenergia.it

Si può richiedere il Bonus verde 2023 solamente per alcuni tipi di interventi e su una spesa massima di 5 mila euro. La detrazione Irpef in sede di dichiarazione dei redditi è del 36% pertanto il rimborso massimo che si può ottenere è di 1.800 euro per ogni singola unità immobiliare.

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Praticamente non si può chiedere la cessione del credito, se si richiede per uno spazio condominiale invece la spesa massima di 5 mila euro è moltiplicata per ogni unità abitativa del condominio. Possono usufruire di questo bonus i proprietari di immobili, i nudi proprietari e anche usufruttuari e gli affittuari.

Ma anche chi ha l’immobile in comodato d’uso, le imprese, gli enti pubblici e anche i privati e le case popolari. Il bonus si riferisce alla singola unità immobiliare, perciò un proprietario di più unità immobiliari può sommare le detrazioni per le spese sostenute su ogni proprietà.

Se l’unità immobiliare in questione prevista dal bonus verde 2023 viene venduta, le detrazioni non utilizzate vengono trasferite al nuovo proprietario per il periodo d’imposta rimanente. A me che non ci siano diversi accordi presi tra le parti.

Nel caso di decesso dell’avente diritto, l’agevolazione fiscale viene trasmessa totalmente agli eredi. I quali subentrano nella proprietà dell’unità immobiliare. Ma quali sono i documenti necessari per chiedere il Bonus Verde 2023? Per poterlo richiedere bisogna presentare tutte le fatture e le ricevute relative ai lavori e ai materiali.

I documenti devono avere la descrizione assolutamente dettagliata di quello che è stato fatto e ci deve essere il codice fiscale del richiedente. Sarà poi necessario presentare contestualmente un’autocertificazione su cui sarà indicata la somma totale delle spese da portare in detrazione, garantendo, sotto la propria responsabilità che i lavori effettuati siano documentati e reali e in linea con le normative.

Occorre redicontare le spese sostenute nel quadro E del modello 730 dell’anno di riferimento, con il codice 12. La dichiarazione dei redditi del proprietario sarà poi sottoposta a controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, che avrà il compito di verificare la presenza della giusta documentazione.

Il Bonus verde si può applicare solo alle aree verdi già esistenti e non quindi a quelle che bisogna creare da zero. Sono coperti dal bonus la realizzazione o sistemazione degli impianti di irrigazione, la manutenzione straordinaria dei giardini con realizzazione di giardini pensili o coperture a verde.

Si potranno realizzare dei pozzi e cambiare recinzione esterna del giardino e si possono anche realizzare fioriere e allestimento a verde di balconi e terrazzi. Ma si deve trattare sempre di opere permanenti e sempre che si riferisca ad un intervento innovativo di sistemazione a verde degli immobili residenziali.

Non sono tuttavia coperti dall’agevolazione i lavori fatti in economia con il solo acquisto di materiali, come ad esempio i vasi per le piante. E neanche la manutenzione ordinaria periodica delle aree verdi condominiali.

Anche i condomini possono usufruire del bonus verde essendo prevista la detrazione per gli interventi effettuati su parti comuni esterne. Il tetto massimo di spesa è sempre di 5.000 euro ma la differenza è che ogni condomino può richiedere la detrazione limitatamente alla quota condominiale che gli spetta. La quota dovrà essere versata al condominio nei termini di presentazione della dichiarazione dei redditi all’interno della quale viene richiesta la detrazione Irpef.

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Il rimborso è ripartito in quote annuali di egual valore per 10 anni a partire dall’anno in cui sono state sostenute le spese per gli interventi. Per sfruttare l’agevolazione sarà necessario eseguire i pagamenti per i lavori effettuati esclusivamente con mezzi tracciabili, ossia carte di credito, bancomat, assegni non trasferibili e bonifico bancario o postale.