Presto saremo immortali, la previsione di uno scienziato futurista

Uno scienziato futurista prevede che entro il 2030 potremo raggiungere l’immortalità. Ma è davvero così?

Per il 2030 saremo immortali secondo uno scienziato
Immortalità-foto pixabay orizzonteenergia.it

Alcune persone accettano l’idea che un giorno la loro vita finirà, mentre altri proprio non possono accettare che non esisteranno più e sognano l’immortalità, anche se questa la vediamo solo nei film di fantasia. A quanto pare però, c’è uno scienziato futurista che ha spiazzato tutti sostenendo che entro il 2030 potremo raggiungere l’immortalità.

Il suo nome è Ray Kurzweil ed è uno scienziato informatico e futurista che ha reso note le sue previsioni riguardo al traguardo degli essere umani di diventare immortali. L’uomo ha basato le sue considerazioni sugli sviluppi dell’intelligenza artificiale e dovrà resistere ancora qualche anno prima di sperimentare l’eternità in vita.

Non è la prima volta che lo scienziato prevede delle novità riguardo la tecnologia. Nel 1990 sostenne che un computer sarebbe riuscito a battere i campioni di scacchi umani entro la fine del millennio, ha previsto anche la nascita del pc portatile e l’avvento di internet e degli smartphone.

Uno scienziato apre la strada all’immortalità

Intelligenza artificiale per immortalità
Intelligenza artificiale-foto pixabay orizzonteenergia.it

Uno scienziato che ha già azzeccato 115 previsioni su 147 che aveva fatto, sostiene che saremo immortali per il 2030. Non è quindi da escludere questa sua previsione che a noi sembra impossibile anche solo da immaginare.

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Sostiene di aver indicato il 2029 come data coerente in cui l’intelligenza artificiale supererà un test di Turing valido e quindi raggiungerà livelli umani di intelligenza. Ha fissato l’anno 2045 per la singolarità, ossia quando moltiplicheremo la nostra intelligenza effettiva un miliardo di volte, fondendoci in pratica con l’intelligenza che abbiamo creato.

Pertanto nel 2030 l’uomo sarà in grado di aumentare l’aspettativa della vita umana di più di un anno all’anno. Stando alle sue previsioni dei nanobot scorreranno nelle vene occupandosi di fare riparazioni e collegando il nostro cervello al cloud.

Saremo quindi capaci di mandare video o e-mail dalla nostra mente eseguendo anche backup dei nostri ricordi. Secondo lo scienziato ci porterà ad essere divini questa scoperta. Saremo più divertenti e più bravi nell’esprimere sentimenti d’amore. Potremo accedere a 10.000 computer per due secondi in modalità wireless.

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In effetti i nanobot sono già stati impiegati in medicinali per tumori cerebrali ma non è ancora stato raggiunto uno sviluppo tale da dare previsioni di questo tipo. È vero però che le interfacce cervello-macchina hanno raggiunto livelli davvero incredibili, come persone paralizzate che possono parlare usando la mente.