CALDAIE: NUOVE REGOLE PER I CONTROLLI SULL’EFFICIENZA ENERGETICA

Ti trovi in: Tutto sulle Caldaie Controlli e manutenzione
Riceviamo da diversi lettori chiarimenti su quando è necessario svolgere i controlli sull’efficienza energeticaefficienza energetica
Con questi termini si intendono i miglioramenti che si possono apportare alla tecnologia per produrre gli stessi beni e servizi utilizzando meno energia, con conseguente riduzione dell’ impatto ambientale e dei costi associati. delle proprie caldaie. Li riassumiamo in breve, rimandando al Decreto del Presidente della Repubblica 74/2013 per un quadro dettagliato.
Il Decreto ha apportato alcuni ritocchi alla periodicità con il quale realizzare il cosiddetto “controllo dei fumi“ sugli impianti termici da riscaldamento, nonché ai periodi ed alla durata di funzionamento durante l’inverno, in base alla relativa zona in cui sono ubicati:
Zona A: dal 1° dicembre al 15 marzo (ore 6 giornaliere)
Zona B: dal 1° dicembre al 31 marzo (ore 8)
Zona C: dal 15 novembre al 31 marzo (ore 10)
Zona D: dal 1° novembre al 15 aprile (ore 12)
Zona E: dal 15 ottobre al 15 aprile (ore 14)
Zona F: nessun limite.
L’efficienza delle caldaie va controllata con periodicità diverse a seconda della tecnologia e della potenzapotenza
Grandezza data dal rapporto tra il lavoro (sviluppato o assorbito) e il tempo impiegato a compierlo. Indica la rapidità con cui una forza compie lavoro. Nel Sistema Internazionale si misura in watt (W).:
- Ogni 2 anni se gli impianti sono dotati di generatoregeneratore
Dispositivo che traforma l’energia meccanica in energia elettrica. di calore a fiamma di potenza fra i 10 e i 100 kWkW
Unità di misura della potenza equivalente a 1.000 Watt. ed alimentati con combustibili solidi o liquidi. Ogni anno se la stessa tipologia di impianto ha potenza uguale o superiore ai 100 kW.
- Ogni 4 anni se alimentati a gas, GPLGPL
Miscela di idrocarburi gassosi, principalmente butano e propano derivanti dalla raffinazione di petrolio e gas naturale. Il GPL si presenta in forma gassosa a temperatura e pressione ambiente, mentre si presenta in forma liquida a temperatura ambiente se sottoposto a lievi pressioni. Questo è il motivo per cui il trasporto e lo stoccaggio del GPL sono agevoli, sia in forma gassosa attraverso reti urbane, sia in bombole o su carri cisterna. È caratterizzato da una grande versatilità d’uso, ma è normalmente più costoso del metano. È utilizzato per scopi di riscaldamento laddove non esiste una rete di metano capillare ed anche per scopi di autotrazione. o metanometano
Idrocarburo che rappresenta il costituente principale del gas naturale. se di potenza tra 10 e 100 kW. La cadenza scende a 2 anni se la potenza è pari o superiore ai 100 kW.
- Ogni 4 anni le macchine termiche a cogenerazionecogenerazione
Processo di produzione congiunta di energia elettrica e calore utile, in cascata, che può essere impiegato per scopi industriali (calore di processo) o per il teleriscaldamento. La cogenerazione comporta un sensibile risparmio di energia primaria rispetto alla produzione separata di elettricità a calore. con potenza inferiore ai 50 kW. La periodicità dei controlli scende a ogni 2 anni nel caso di potenza pari o superiore ai 50 kW.
- Nel caso delle pompe di calore: ogni 4 anni se la tecnologia è incentrata sulla compressione del vapore ad azionamento elettrico e ad assorbimento a fiamma diretta con potenza tra i 12 e i 100 kW, ogni 2 anni se con potenza pari o superiore ai 100 kW.
- Ogni 4 anni per le pompe sostenute da motori endotermici di potenza pari o superiore ai 12 kW e ogni 2 anni per apparecchiature ad assorbimento e alimentate con energia termicaenergia termica
Calore. (potenza uguale o superiore ai 12 kW).
- Ogni 4 anni tutti gli impianti azionati da sistemi di teleriscaldamentoteleriscaldamento
Sistema che consente di distribuire calore presso le utenze, a partire da una centrale di produzione (per esempio centrale di cogonerazione, termovalorizzatore, ecc…). Il calore viene trasportato sotto forma di acqua calda o vapore all’interno di condotti interrati e può servire per riscaldare gli ambienti oppure per produrre acqua calda sanitaria. Nelle abitazioni servite dal teleriscaldamento la caldaia viene sostituita da uno scambiatore di calore, consentendo una diminuzione delle emissioni e un risparmio di combustibile. aventi potenza superiore ai 10 kW.
C’è da sottolineare che le novità previste dal DPR 74/2013 sono in vigore esclusivamente in quelle Regioni che NON hanno recepito la direttiva comunitaria 2002/91/CE sul rendimentorendimento
In termini generali il rendimento è il rapporto tra “quanto ottenuto” in un processo e “quanto speso” per fare avvenire lo stesso processo. In termodinamica rappresenta la capacità di un sistema di convertire l’input di calore in lavoro utile. Il rendimento è un numero puro (cioè non ha unità di misura) ed è sempre compreso tra 0 e 1. A seconda dei termini che vengono messi a confronto è possibile ottenere diverse tipologie di rendimento utili a definire la bontà di un processo o di una macchina (per esempio rendimento elettrico, rendimento termico, ecc..) ma il ragionamento alla base è sempre lo stesso. energetico degli edifici con atto proprio sulla base dell’art. 17 del Dlgs 192/2005 (clausola di cedevolezza), ovvero tutte le regioni ad esclusione di Liguria, Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Sicilia che l’hanno recepita prima dell’entrata in vigore del sudddetto DPR. Si consiglia quindi di verificare la normativa di riferimento della propria Regione per maggiori dettagli.
Orizzontenergia.it
In primo piano |
![]() | ![]() | |
![]() | ![]() | |
![]() | ||
Se vuoi approfondire… | ||
Riscaldamento & Raffrescamento |