Green-economy: è sulla bocca di tutti ma nessuno sa cos’è. Alcuni esempi sul nostro territorio

Sai che cos’è la green-economy? Ti spieghiamo perché è così importante per il nostro futuro e perché non è solo belle parole

economia verde cos'è
economia verde (Foto di Singkham da Pexels)

Negli ultimi tempi i temi legati all’ambiente sono molto di moda e attuali. C’è chi li tratta per attrarre e chi, invece, per provare davvero a cambiare le cose.

Tra questi rientra la green-economy, un modello di sviluppo economico che punta a cambiare le cose nel mondo della produzione, non solo in termini di PIL e dunque di numeri, ma anche e soprattutto per il futuro, dell’ambiente e della nostra sopravvivenza.

La green-economy può fare davvero la differenza se attuata nel modo corretto ed in Italia ci sono già alcuni esempi virtuosi che ci mostrano, nero su bianco, che davvero si può fare. Adesso ti spieghiamo tutto.

Green-economy: che cos’è e perché è importante

sostenibilità economia verde
sostenibilità (Foto di Alena Koval da Pexels)

Quando parliamo di green-economy intendiamo un modello di sviluppo per le aziende che punta ad avere il minor impatto possibile sull’ambiente coinvolgendo tutti i processi di produzione.

Non è altro che un cambio di rotta nel modo di lavorare per fare in modo che gli obiettivi economici vadano di pari passo con quelli ambientali. Ecco che così le aziende si trasformano e non pensano solo al profitto ma anche all’ambiente e alla natura per essere sempre più responsabili lavorando in un’ottica eco-sostenibile.

Come concretizzare tutto questo? Con il taglio delle emissioni di CO2 nel processo di produzione, nell’uso di materiali riciclati, in uno smaltimento corretto e non invasivo, e in tutte quelle azioni verdi che puntano a diminuire sensibilmente l’inquinamento di ogni singola azienda.

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Per fare questo ovviamente serve tempo ed investimenti. A piccoli passi e con gli incentivi, le aziende possono davvero cambiare volto e modo di agire seguendo le dritte della green-economy. Tutto questo, ovviamente, deve trovare anche il sostegno della politica che incentiva a fare sempre meglio in una visione green.

Il nostro pianeta è già in grave sofferenza proprio a causa delle scelte scellerate dell’uomo che fino a pochi anni fa è stato guidato dalla logica del profitto senza badare al disastro che stava combinando. Ora le conseguenze nefaste sono però evidenti a tutti ed è arrivato il momento di agire. Adesso, prima che sia troppo tardi.

Green-economy: gli esempi virtuosi in Italia

Con la green-economy si può continuare a far splendere la propria azienda e alcuni grandi brand tricolori ne sono la prova. Abbattendo le emissioni, usando energie rinnovabili e cambiando strategie di produzione, un’azienda riesce ad essere meno impattante sull’ambiente riducendo sensibilmente i tassi di inquinamento, il principale responsabile delle difficoltà ambientali che viviamo oggi.

In Italia gli esempi sono diversi. A parlare sono grandi marchi che rappresentano il Made in Italy nel mondo e che hanno rivoluzionato le strategie di produzione. Tra queste c’è senza dubbio Barilla, il simbolo indiscusso della pasta e non solo.

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Tra le strategie attuate c’è quella di “CartaCrusca”, il progetto con il quale si recupera la crusca (che deriva dalla macinazione di grano, orzo e altri cereali usati per la produzione degli alimenti) per produrre la carta e da qui un nuovo packaging ecosostenibile.

Anche Lavazza sta facendo del suo. Leader nel mercato del caffè, sta promuovendo una capsula biodegradabile che può essere a sua volta ancora riciclate e buttata come rifiuto organico. Così lo smaltimento diventa quasi pari a zero.

E dopo l’agroalimentare, anche i servizi. Poste Italiane si identifica come un’azienda tra le più verdi dello Stivale. Tutti i fascicoli dei dipendenti sono totalmente digitali promuovendo così un risparmio di carta notevole. Secondo i calcoli fatti si risparmiamo 2,5 tonnellate di carta ogni anno.