Idrogeno verde, come creare carburante dall’aria nel deserto

Un team di scienziati è riuscito a creare un dispositivo capace di generare carburante dall’aria del deserto, ottenendo idrogeno verde.

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Molecole (Pixabay)

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Grande progresso all’Università di Melbourne, un team di scienziati ha realizzato un dispositivo di elettrolisi capace di sfruttare l’aria del deserto per trasformarla in energia. In pratica, il dispositivo sfrutta l’umidità, anche minima, ricavata da una ambiente secco. E così, oggi non soltanto è possibile ricavare acqua dolce da quella di mare, ma l’idrogeno verde si può ricavare anche dai rifiuti domestici e industriali e, come in questo caso, dall’aria stessa.

In Australia, il team di ricercatori guidato dal professor Gang Kevin Li, sfrutta la combinazione di aria e acqua, ricavando energia proprio dalle particelle di umidità. Si produce idrogeno direttamente dall’aria, la trasformazione si può applicare in ogni angolo del pianeta. Se funziona in un ambiente inospitale come il deserto, afferma il professore, funziona ovunque.

Energia pulita direttamente dall’aria: come ricavare l’idrogeno verde

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Sopravvivenza nel deserto (Pixabay)

L’apparecchio utilizzato per la trasformazione dell’umidità ha un nome, Direct Air Electrolysis (DAE), ed è costruito e composto a strati, attraverso i quali l’acqua viene recuperata nella zona centrale, tramite un serbatoio, mentre sui due lati sono piazzati due elettrodi accoppiati con collettori di gas.

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Per generare idrogeno, il macchinario sfrutta l’energia ricavata da un pannello solare e da una turbina eolica, ma può sfruttare qualsiasi altra fonte di energia rinnovabile. Il serbatoio dell’acqua ha una doppia funzione, poiché raccoglie anche l’elettrolita igroscopico. Al momento, questo straordinario apparecchio è in fase di collaudo.

I risultati sono molto incoraggianti, e ciò potrebbe aprire le porte per l’energia del futuro. Durante l’estate, il DAE è stato piazzato in pieno deserto, a temperature variabili che andavano dai 20° ai 40° e con un’umidità che oscillava tra il 20% e il 40%. La velocità massima di produzione è stata di 186 ml/h.

I risultati finora raccolti, estremamente incoraggianti, sono stati poi pubblicati sulla testata scientifica Nature. Il dispositivo lavora correttamente anche in situazioni ambientali estreme e aria molto secca, con quasi assenza di umidità, ne basta anche solo il 4%.

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In questo modo, si riesce a produrre idrogeno verde, senza impattare sull’ambiente, recuperando energia diretta. Il modulo potrebbe essere applicato in tutte le zone più remote del globo, anche quelle più ostili. Insomma, la scienza progredisce ancora, questa sperimentazione apre lo porte per il futuro dell’energia rinnovabile.