Accordo sulla biodiversità, un passo avanti nella Cop15

Pochi giorni fa, in Canada, si è tenuta la Cop15, conferenza grazie alla quale è stato raggiunto un accordo sulla biodiversità.

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Il Primo Ministro canadese all’apertura della Conferenza (The Canadian Press/Zuma Press) – Orizzontenergia.it

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Ne avevamo parlato poche settimane fa, proprio mentre la conferenza, tenutasi a Montreal, in Canada, era in atto. Dal 7 dicembre al 19 dicembre, i leader mondiali si sono riuniti alla Cop15 per discutere sul futuro del pianeta e per decidere le strategie da mettere in atto per contrastare i cambiamenti climatici e per avere uno sviluppo più sostenibile.

Le decisioni e gli obiettivi presi hanno come limite il 2030, data entro la quale devono quadrare i conti e tutti i paesi che si sono impegnati devono portare a termine i propri obiettivi. Il tutto, per tutelare la biodiversità nel mondo, minacciata dalla crisi climatica e dalla sottrazione di prezioso territorio naturale. Gli obiettivi delle Nazioni Unite sono chiari.

Gli obiettivi da raggiungere: l’accordo preso allo Cop15

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Delegati alla Conferenza (Agenzia Internazionale Pressenza) – Orizzontenergia.it

In realtà, gli accordi presi durante la Cop15 non avevano soddisfatto molti, e uno sviluppo green e a impatto minore sull’ambiente procede a rilento. Probabilmente, pochi paesi riusciranno a raggiungere gli obiettivi entro la data stabilita, segno che siamo ancora molto indietro sul programma. Inoltre, la guerra in Ucraina ha rallentato drasticamente la transizione ecologica dell’Europa intera.

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Nella Conferenza si è discusso su come mettere in pratica le diverse politiche green per contrastare l’inquinamento, le politiche agricole per coltivare e allevare in modo sostenibile, e per non sottrarre territori abitati da popolazioni indigene. Rispetto alla precedente Cop27, alla Cop15 tutte le nazioni hanno concordato sul testo definitivo.

Il testo redatto è un documento firmato da tutte le Nazioni Unite, le quali si impegnano a raggiungere gli obiettivi prefissati entro il 2030. Tra gli obiettivi troviamo la protezione del 30% delle aree terrestri e marine del pianeta e il ripristino del 30% degli ecosistemi danneggiati. Inoltre, l’attuazione di un fondo globale per la tutela della biodiversità.

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I Ministro canadese dell’Ambiente, Steven Guibeault, che ha ospitato la riunione, si ritiene soddisfatto. I paesi devono attenersi alle indicazioni, raggiungendo la soglia minima per la sopravvivenza della natura, compresa quella della razza umana. La meta definitiva da raggiungere è quella del ripristino dell’intera natura entro il 2050. Al momento, sono stati stanziati 350 milioni di dollari per la tutela della biodiversità nei paesi in via di sviluppo.