Le piante sono in cerca di temperature più fredde: si spostano velocemente

Le piante si spostano: ecco dove e perché. I dati di uno studio parlano chiaro: quello che sta accadendo non è per nulla positivo

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Paesaggio di montagna (Canva) – Orizzontenergia.it

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Cambiamento, evoluzione, estinzione. Potremmo descrivere così i vari effetti del surriscaldamento globale che come è ormai noto impone la ridefinizione della vita sulla terra, quella degli uomini, degli animali e anche delle piante. C’è chi ce la fa, chi meglio chi a singhiozzi e chi, invece, non riesce ad adattarsi. È questo quello che gli scienziati stanno scrutando con sempre maggiore frequenza.

Le piante come gli animali sono costrettie a modificare i propri stili di vita per sopravvivere. E così molti migrano, cambiano la loro “casa” alla ricerca di un habitat che è sempre più simile a quello originale, che permetta loro di vivere o, in alcuni casi, sopravvivere. Per le piante c’è una vera migrazione verso le temperature più fredde. Lo spiegano i ricercatori della Brown University in un recente studio.

Le piante si spostano: il messaggio chiaro e preoccupante dello studio

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Montagne verdeggianti (Canva) – Orizzontenergia.it

Alla ricerca di un ambiente sempre più freddo e dunque simile a quello in cui sono cresciute, sfuggendo alle alte temperature. È questa la logica che sta dietro i processi migratori delle piante e della vegetazione in generale che si sta spostando verso le catene montuose del Nord America di cui si parla nello studio pubblicato su Plos Climate.

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Gli spostamenti avvengono verso aree sempre più fredde con una velocità che è simile alle migrazioni degli animali. L’intenzione è quella di ricercare delle temperature a loro più adatte che permettono la proliferazione. Non tutte le specie però sono in grado di farlo. I motivi sono diversi: le piante non riescono a modificare le proprie abitudini con la velocità dei cambiamenti climatici e spesso trovano degli habitat che non ne consentono una crescita favorevole. Sicuramente gli animali lo fanno in maniera più veloce.

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Le aree di osservazione sono state molte e diverse tra loro per capire bene come le migrazioni avvengano: dalle zone tropicali del Messico a quelle subartiche del Canada, dalle coste fino ai deserti. Tra le montagne monitorate la Sierra Nevada, le Montagne Rocciose ed il Gran Bacino. Evidente come la vegetazione sia cambiata nel tempo, in alcuni punti anche in modo abbastanza veloce arrivando a oltre 100 metri ogni dieci anni. Il messaggio dello studio è chiaro: non tutte le specie potrebbero farcela a tenere il ritmo e la conseguenza potrebbe essere drastica: scomparire per sempre.