Come e quando potare la lavanda, istruzioni per farlo al meglio

Potare la lavanda è un lavoro fondamentale per avere la pianta sempre in salute. Ma è bene sapere come agire

perché potare la lavanda
Lavanda – Pixabay – OrizzontEnergia.it

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In linea generale, le piante officinali sono di semplice coltivazione, e la lavanda non fa eccezione: attrae numerosi insetti utili, è poco soggetta a parassiti e malattie, resiste bene alla siccità e al clima avverso. Si tratta davvero di una pianta straordinaria.

Tuttavia, se si vuole mantenere una pianta di lavanda in salute nel tempo, con un cespuglio ordinato e una fioritura abbondante, è utile adottare una tecnica importante: la potatura. Non bisogna sottovalutare questo lavoro, che, sebbene facile e veloce, è estremamente utile per la pianta, in quanto la mantiene giovane e stimola la fioritura.

Potare la lavanda, tutto quello da sapere

quando potare la lavanda
Lavanda – Pixabay – OrizzontEnergia.it

La prima potatura va effettuata a fine inverno o all’inizio della primavera, ovvero tra fine febbraio e marzo. La seconda potatura va eseguita in estate o all’inizio dell’autunno, subito dopo la fioritura, ovvero tra agosto, settembre e all’inizio di ottobre.

La potatura è essenziale per mantenere la lavanda giovane e rigogliosa, poiché la pianta produce nuove foglie solo all’apice dei rami. Se non si pota, i rami si allungano e si sviluppano solo nella parte terminale, lasciando scoperti e lignificati quelli inferiori. Questo può rendere la pianta irregolare e poco attraente dal punto di vista estetico.

Potare la lavanda permette di mantenere la pianta dimensionata e uniforme, ottenendo anche un maggior numero di fiori. La potatura stimola la fioritura, ottimizzando le risorse della pianta e mantenendo la produzione di fiori al massimo.

Differenza tra la potatura primaverile e quella estiva

Tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, solitamente a marzo, la lavanda entra in ripresa vegetativa. In questa fase, dopo le gelate invernali, possiamo intervenire con una potatura di diradamento, eliminando gli steli in eccesso e le sovrapposizioni.

Quando è necessario un intervento più radicale, ad esempio per riformare la pianta, è possibile effettuare un raccorciamento dei rami troppo lunghi. Tuttavia, è importante fare attenzione a non tagliare in modo troppo drastico, ma lasciare alcune foglie (4-5 germogli) per permettere alla pianta di produrre nuove foglioline.

È importante ricordare che nella lavanda non ci sono gemme latenti e se si taglia troppo drasticamente senza lasciare foglie, non nasceranno nuove foglie. Pertanto, è necessario tagliare le cime dei rami gradualmente, eliminando solo le parti in eccesso e lasciando sempre delle foglie.

La lavanda si pota nell’autunno, in genere dopo la fioritura, eliminando le spighe appassite. Il metodo di potatura ideale prevede di eseguire una cimatura, cioè di tagliare il ramo subito sotto alla spiga del fiore ormai secco, eliminando le prime foglie dove inizia lo stelo. Questo evita il prolungamento eccessivo del ramo. È importante non raccorciare lo stelo, ma tornare indietro e tagliare solo le parti secche. In questo modo la pianta conserva la forma armoniosa e regolare del cespuglio.