Olio esausto, cosa succede dopo che lo butti nella raccolta differenziata?

Che cosa accade quando l’olio esausto viene smaltito correttamente con la raccolta differenziata e recuperato?

Olio bruciato da cestinare (Canva) – Orizzontenergia.it

L’olio esausto, ormai lo sappiamo tutti, non deve mai essere versato nel rubinetto di casa. Anche se questa abitudine scorretta è molto frequente, e la si mette in pratica in modo ingenuo e inconsapevole, può creare diversi danni. Crea danni sia alle tubature di casa che all’ambiente stesso. Per questo motivo, l’olio esausto deve essere smaltito negli appositi contenitori.

In casa, lo si raccoglie nelle bottiglie di plastica e poi lo si smaltisce negli appositi contenitori, presenti in molte città (anche se ancora poco diffusi), oppure lo si porta all’isola ecologica del proprio Comune. Qui, l’olio esausto viene recuperato da aziende specializzate e trasformato per nuovi utilizzi. Ad esempio, l’azienda Eco-Rec si occupa di recuperi ecologici. Come funziona?

Recuperi ecologici, come riutilizzare l’olio esausto dopo averlo raccolto nella differenziata

olio esausto rigenerato biocarburante
Bottiglie di olio esausto (Canva) – Orizzontenergia.it

Gli oli esausti possono essere recuperati, raccolti e rigenerati, per poi essere trasformati in biocarburanti. L’olio esausto, raccolto da noi nelle bottiglie di plastica, arriva in azienda in grande quantità. Queste bottiglie sono gettate in un trituratore, un macchinario che schiaccia la plastica e ne recupera il contenuto. Dei tubi risucchiano l’olio, mentre la plastica viene raccolta in sacchetti bianchi, destinati al riciclo.

L’olio esausto proveniente dalla ristorazione arriva in fusti blu, viene scaricato e poi svuotato in una vasca, dove viene filtrato. I fusti, invece, sono subito lavati, tornando come nuovi. L’olio raccolto viene analizzato e centrifugato per una prima raffinazione. In seguito, grazie a un altro procedimento ancora, l’olio rigenerato sarà trasformato dalle raffinerie in biodiesel.

È importante recuperare correttamente l’olio che si utilizza in cucina, differenziandolo in modo intelligente, raccogliendolo nelle bottiglie di plastica. Dallo scarto si crea dunque una risorsa importante. Nel prossimo futuro occorre puntare sulla diffusione dei biocarburanti, meno inquinanti perché non proveniente da fonti fossili. Purtroppo, l’Italia, sotto molti aspetti Green, è ancora indietro rispetto a tanti altri paesi.

Nelle città, i punti di raccolta dell’olio esausto sono ben pochi. I Comuni dovrebbero attrezzarsi meglio e installare cassonetti appositi per il conferimento di questo materiale. L’attenzione all’ambiente passa per i piccoli gesti di ogni cittadino, ma le istituzioni devono mettere a disposizione tutto il necessario. Una mossa intelligente è quella di scaricare l’App Junker, eccellente applicazione per i rifiuti domestici, attraverso la quale è possibile scovare i cassonetti per l’olio esausto più vicini.