11 settembre, l’inquinamento da amianto dopo l’attentato alle Torri Gemelle

11 settembre e l’inquinamento da amianto: quali sono le conseguenze sulle persone? Oggi molte categorie potrebbero essere a rischio: il motivo

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Sluline di New York con le Torri Gemelle (Canva) – Orizzontenergia.it

Sono passati 22 anni dall’11 settembre 2001, data che ha segnato per sempre uno spartiacque nella storia contemporanea. L’attentato alle Torri Gemelle del World Trade Center si è inscritto nella storia come uno dei fatti più cruenti ed inaspettati. Lì oggi, nel cuore di Manhattan, resta un silenzio assordante e nello stesso tempo pesante, come un macigno.

1.996 le persone che persero la vita anche se le vittime potrebbero essere molte di più. Il motivo? Per via dell’amianto, materiale impiegato per la realizzazione delle costruzioni e disperso nell’ambiente inseguito all’attentato. Si tratta di un killer silenzioso ma letale che ha colpito più di 500 mila persone di cui 90 mila lavoratori che sono stati impegnati nelle operazioni di salvataggio e di rimozione dei rifiuti. Ma quali sono le conseguenze di tutto questo? Vediamolo nel dettaglio.

11 settembre e l’inquinamento da amianto: le conseguenze

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Tegole di amianto (Canva) – Orizzontenergia.it

Non solo amianto polverizzato si è disperso nell’ambiante l’11 settembre 2001, ma anche piombo, benzene, mercurio, diossine e molti altri materiali da costruzione, oggi considerati pericolosi, che erano stati usati per costruire le Torri. Queste erano strutture risalenti agli anni Settanta, periodo in cui amianto e tutti gli altri materiali erano ampiamente usati nell’edilizia grazie alle loro proprietà ignifughe e di resistenza.

È proprio da questo che bisogna partire per capire quanto oggi l’amianto che si è dissolto nell’ambiente in seguito alla distruzione delle Torri potrebbe essere pericoloso. Il lasso di tempo tra l’esposizione all’inquinamento e al manifestarsi della malattia è ampio e per questo oggi molte persone potrebbero essere a rischio. Le prime manifestazioni, infatti, appaiono anche dopo decenni secondo gli esperti, con esiti, dunque, molto tardivi.

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Vigile del fuoco di spalle (Canva) – Orizzontenergia.it

A dirlo anche uno studio del 2011 che ha confermato come i vigili del fuoco potrebbero essere una delle categorie più a rischio con il 19% di probabilità in più di sviluppare malattie come il cancro rispetto ad altre persone, soprattutto i cittadini in generale. Proprio loro, infatti, sono stati a lungo esposti al materiale dissolto nell’ambiente. A rischio anche tutti gli operatori del Pronto Soccorso, gli operai che hanno lavorato alla rimozione dei rifiuti ed i residenti della zona. I primi veri effetti dell’amianto con l’insorgere delle patologie più gravi ed evidenti potrebbero manifestarsi a partire dal 2041 secondo gli esperti.