Pellet e legna: c’è il boom di vendite. Il motivo è assurdo, non riguarda solo il risparmio

Pellet e legna sono il nuovo trend del riscaldamento sostenibile. Il motivo? Rincari sull’energia, bonus e detrazioni fiscali.

Combustibili alternative pellet
Pellet (Foto di Mrdidg da Pixabay)

Il 12 marzo l’algoritmo di google ha registrato un’impennata di clik sul tema pellet e legna. Le ricerche per un riscaldamento alternativo sono aumentate sospinte dall’onda della crisi energetica e climatica attuale.

L’aspetto insolito è che l’attenzione è mirata ai biocombustibili legnosi e siamo in piena primavera. I timori legati alla guerra e alla crisi economica mettono sull’attenti grande fetta della popolazione.

Pellet e legna: l’attenzione è guidata dal timore della crisi

Combustibili alternative Europa
Nazioni europee, bandiere (Foto di Oleg Mityukhin da Pixabay)

Flack Renewables Next solutions registra nei suoi report un aumento dei prezzi dell’energia del 320% nei soli primi tre mesi dell’anno corrente. Non a caso è a dicembre 2021 che il trend dell’energia alternativa ha toccato la vetta. Il prezzo medio mensile dell’energia ammontava a 128,24 euro per MWh mostrando una preoccupante tendenza alla crescita dal dicembre dell’anno prima.

Oltre alla guerra e al generale scenario climatico catastrofico, è stata proprio l’energia idroelettrica a registrare un vertiginoso calo nelle proprie produzioni per il cambiamento atmosferico. L’Italia nel 2020 si è attestata al primo posto in Europa quanto a consumo di pallet per il riscaldamento domestico e aziendale.

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Il rapporto di Bioenergy Europe conferma la tendenza. Il mercato italiano è il primo a propendere per le soluzioni alternative di riscaldamento. La scelta è in molti casi consapevole, legata cioè al tema dell’efficientamento energetico alternativo e all’importanza dell’impatto ambientale. Il pellet consumato in italia annualmente ammonta a 3,4 milioni di tonnellate.

Anche in Spagna a partire dal 2019 è aumentata la produzione di pellet di legno mettendo a segno un incremento del 20% rispetto al 2018. Negli ultimi 6 anni l’Italia è rimasta stabile nel consumo di pellet. Il panorama storico contemporaneo ha facilitato il passaggio ai combustibili alternativi e il pellet sembra fare da apripista nella ripresa economica sostenibile dell’UE.

Gli obiettivi per la ripresa puntano ad una riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e a zero emissioni nette per il 2050. Il legno, osserva l’Associazione Italiana Energie Agroforestali, è la prima energia rinnovabile tenuta in considerazione dagli italiani. È infatti la seconda fonte di riscaldamento più impiegata, dopo il gas, nelle nostre case.

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Se tutti gli impianti domestici a legna seguissero le moderne tecniche a impatto zero per la combustione, emissioni da polveri sottili e biomasse sarebbero ridotte del 70%. Lo stesso 70% rappresenta la percentuale di apparecchi a pellet prodotti e progettati dal nostro paese in comparazione con l‘Europa tutta.