Batterie ricaricabili fatte con il legno. L’innovazione proviene dalla Svezia

Le batterie ricaricabili in legno sono una novità che evita l’utilizzo della chimica per produrre energia. Come funziona e cosa usa come alternativa.

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(TheUjulala – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le batterie ricaricabili diventano sostenibili con il legno. La novità arriva dalla Svezia, che ha realizzato una batteria in grado di ricaricarsi senza usare la chimica, quindi in un’ottica sostenibile al 100%. Di cosa stiamo parlando?

Northvolt e Stora Enso sono due aziende svedesi. La prima produce batterie, la seconda gestisce dei boschi. Le due attività hanno firmato un accordo che prevede la realizzazione di batterie ricaricabili di legno locale, con costo quasi zero anche per il trasporto su gomma.

Invece di usare la chimica per creare i due poli – positivo e negativo – necessari per ottenere la scarica elettrica, le società usano la lignina, una sostanza che si trova nelle pareti cellulari delle piante. In più, la Stora Enso sarebbe anche agevolata nella produzione. Perché?

Batterie ricaricabili, dalla chimica al legno: la scelta sostenibile dalla ricerca svedese

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(PublicDomainPictures – Pixabay)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’attività in questione dal 2015 ha un impianto nella vicina Finlandia che produce circa 50mila tonnellate di questo elemento. Le batterie ricaricabili con il legno sono il modo migliore per sfruttare questa quantità di materiale. Come funziona?

La lignina, se lavorata in un certo modo, permette di ottenere anodi di carbonio biologico. Questi si possono utilizzare per garantire una fornitura strategica di materie prime per lo stoccaggio di energia, anche stazionario. A dirlo è la vicepresidente esecutiva per i materiali di Stora Enso Johanna Hagelberg.

Infatti, l’altra azienda che collabora a questa importante innovazione – la Northvolt – ha acquistato una vecchia cartiera. L’obiettivo è trasformarla in un’attività per poter produrre queste batterie sostenibili entro il 2024.

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Una volta che questa ex cartiera sarà a regime, sarà in grado di produrre 100 gigawattora secondo le stime. L’innovazione che arriva dalla Svezia segue la direzione dettata dall’Unione Europea. I rapporti più freddi tra Cina e Stati Uniti e la guerra in Ucraina hanno spinto l’Unione Europea a trovare delle alternative.

Così, si è spinto l’acceleratore sulle soluzioni sostenibili. Infatti, lo scorso marzo è partito il Consiglio dei ministri dell’ambiente europei. L’obiettivo era creare delle procedure per rendere le batterie più sostenibili. Infatti, l’UE ha bisogno di essere più autonoma a livello energetico.

Per favorire il recupero delle batterie attualmente presenti sul mercato e per evitare lo smaltimento nocivo dell’ambiente, l’UE ha potenziato i punti di raccolta e spinto per poter ottenere nuove strategie per affrontare l’emergenza energetica.

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Cosa fare con le batterie esaurite in casa che, magari, non sono ricaricabili? In attesa che arrivi la novità svedese, è importante smaltire le batterie nei punti di raccolta e scegliere il più possibile soluzioni ricaricabili.

In più, la batteria dell’auto o dello smartphone non va mai ricaricata del 100%, altrimenti rischi che perda la sua capacità nel corso del tempo. È vero che la batteria tende a mantenere l’energia sempre meno nel corso del tempo, ma con il comportamento giusto possiamo aumentare la sua vita e, quindi, ridurre il consumo in generale.