Shrinkflation, quando la spesa si rimpicciolisce e i prezzi sono gli stessi

Hai mai sentito parlare del fenomeno del “Shrinkflation”? La spesa rimpicciolisce ed i prezzi rimangono gli stessi. Scopriamone di più

spesa diminuzione prodotto
Supermercato – Pixabay –

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Esiste un fenomeno, tristemente sempre più diffuso, di cui forse non sempre ci accorgiamo. Si tratta del “Shrinkflation“, ne avete mai sentito parlare? In pochissime e semplici parole, i prodotti che noi acquistiamo al supermercato, hanno un peso sempre inferiore ma il costo rimane invariato o in qualche caso risulta essere addirittura più alto. Ma che cos’è davvero lo Shrinkflation e perché accade questo? Come mai la spesa si rimpicciolisce ed i prezzi rimangono dunque gli stessi? Scopriamone di più al riguardo.

Shrinkflation: i prodotti si rimpiccioliscono ed i prezzi rimangono gli stessi 

aumento prezzi
Economia domestica – Pixabay –

Nel gergo strettamente economico, il termine “Shrinkflation” è proprio una strategia commerciale il cui scopo è quello di ridurre la quantità oppure la qualità dei prodotti in vendita sul mercato, mantenendo invariato il prezzo di acquisto. Si rimpicciolisce la confezione, in sintesi, ma non il prezzo, quello mai. Questa tendenza è davvero molto diffusa, tuttavia non tutti i consumatori riescono sempre a farci caso.

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Si tratta comunque di una strategia di marketing che viene attuata per aumentare i prezzi in maniera non molto trasparente e che, soprattutto in questo momento storico, rischia di mettere ancor di più in difficoltà i consumatori. Anche l’ Antitrust indaga sul fenomeno, venuto alla luce grazie alle molte segnalazioni da parte dei cittadini. Tra i prodotti più segnalati troviamo quelle di Philadelphia Light, passate da 200 grammi a 190 grammi; Kinder Brioss, da 280 grammi a 270 grammi; Krumiri Bistefani, da 300 grammi a 290 grammi; Nelsen detersivo piatti, da 1 litro a 900 ml; ed anche le confezioni dei fazzoletti di carta usa e getta in molti casi è passata da 10 a 9. (Dati pubblicati dal noto sito ALTROCONSUMO, che si è occupato, prima di tutti della questione.)

Ma questi sono soltanto alcuni esempi dei tanti prodotti segnalati. Occorre comunque prestare sempre attenzione alle confezioni, ai formati ed al peso. Non sempre infatti si tratta di “Shrinkflation”. Ci sono stati casi, ad esempio quello che ha interessato il tonno in scatola, in cui la riduzione del contenuto ha interessato solo ed esclusivamente l’olio, mentre il quantitativo di pesce sgocciolato è rimasto lo stesso.

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Come già accennato, attualmente anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha avviato un istruttoria in modo da poter andare a fondo e verificare se le strategie attuate possano costituire una pratica commerciale scorretta. In tal caso violerebbero il Codice del Consumo. In attesa di accertamenti, dunque, il consiglio è quello di prestare attenzione nel momento in cui si scelgono e si acquistano i prodotti. Leggete sempre in modo attento le etichette, il contenuto, il formato ed il peso e confrontate i prezzi, soprattutto se sono prodotti che consumate abitualmente.