Edera autunnale preferita dalle api, come prendersene cura in modo efficiente

L’edera è un rampicante che può risultare infestante e fastidioso, ma, se curata bene, è un bellissimo ornamento molto amato dalle api

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Foglie di edera (Foto di Alexa-Pixabay)

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L’edera è un rampicante sempreverde e perenne. Appartiene alla Famiglia delle Araliacee. E’ una pianta molto comune in Europa e in Africa boreale. La troviamo che cresce spontanea nei boschi sui trochi degli alberi, sui muri delle vecchie casa e sulle rocce.

Anticamente era il simbolo di Dioniso. La leggenda narra che l’edera comparve dopo la sua nascita, per proteggerlo dal fuoco che avvolgeva il corpo della madre, colpita da un fulmine lanciato da Zeus. Oggi, per la caratteristica forma a cuore delle sue foglie, è consigliata da regalare a San Valentino.

Come prendersi cura della nostra edera

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Bacche di edera (Foto di Ralph-Pixabay)

L’edera fiorisce proprio in questo periodo. Alcuni insetti impollinatori, come le api, se ne nutrono prima che inizi il periodo invernale di riposo. La sua fioritura tardiva regala gli ultimi fiori che andranno ad arricchire il miele prodotto nei mesi di ottobre e novembre.

I piccoli fiori autunnali si trasformano, in seguito, in bacche di un colore molto scuro. Per gli esseri umani sono velenose, ma alcuni uccellini ne sono molto golosi. Quindi, quando le troviamo, non roviniamole.

E’ una pianta molto apprezzata dal punto di vista estetico. Il suo crescere ed estendersi verso l’alto la porta ad essere uno dei rivestimenti ideali per le facciate delle case di campagna o per particolari angoli da abbellire.

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E’ molto semplice da coltivare, perchè può essere messa a dimora ovunque. Ama, infatti, sia il sole che l’ombra, e possiamo coltivarla in giardino, ma anche in vaso. Non teme particolari temperature, ma meglio metterla al riparo se dovessere scendere sotto i 5°C.

Il terriccio è da preferire leggero e ricco di humus. Va tenuto sempre umido evitando, però, i ristagni di acqua. Appena invasato, meglio aggiungere ogni due settimane un poco di concime adatto alle sempreverdi. Sospendiamo sia la concimazione che le annaffiature regolari dal metà settembre fino a febbraio, lasciando riposare la nostra edera durante l’inverno.

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Un’attività fondamentale da non sottovalutare per avere una pianta rigogliosa è la potatura. Per la sua natura infestante, è necessario potarla, in particolare, in primavera. Ed eliminiamo tutti i rami secchi per permettere alla pianta di respirare e crescere.

Possiamo moltiplicare la nostra edera semplicemente piantando un seme oppure attraverso la tecnica della talea. Il procediemnto va effettuato in primavera, quando il clima diventa mite, oppure in autunno, prima dell’arrivo del freddo.