Teoria del Wood Wide Web, quando gli alberi si parlano e si aiutano

Sembra proprio che sia così: anche gli alberi comunicano tra di loro in un modo del tutto particolare e unico

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Albero di ulivo secolare (Foto di guentherlig-Pixabay)

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Da recenti studi sembra che anche gli alberi riescano a parlare fra di loro. Nel libro di Peter Wohlleben, intitolato “La saggezza degli alberi”, l’autore è stato in grado di dimostrare che le piante intrattengono tra loro fitte e costanti conversazioni.

Non solo, sembrerebbe anche che litighino fra loro, si difendono e seguano precise regole gerarchiche di convivenza. Sicuramente le loro vibrazioni diffondono suoni molto particolari e unici che possiamo ascoltare attraverso un particolare dispositivo collegato al nostro smartphone.

In che modo gli alberi parlano tra di loro

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Alberi secolari (Foto di Joe-Pixabay)

La studiosa ed ecologa forestale della British Colombia, Suzanne Simard, da molti anni si occupa di studiare il linguaggio degli alberi, in particolare, di scandagliare il loro mondo sotteraneo. La ricercatrice ci ricorda che le

“infinite vie biologiche che connettono gli alberi, permettono loro di comunicare e fanno sì che la foresta possa comportarsi come un unico organismo“.

Attraverso questi studi si è potuto constatare che, per esempio, le conifere, nei periodi di siccità, emettono suoni di allarme. Altri alberi sembrano usare particolari suoni che hanno il compito di richiamare alcuni insetti impollinatori. Il tutto attraverso delle reti sotterranee molto sofisticate tanto che hanno portato la ricercatrice a coniare il temine Wood Wide Web.

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Nella realtà la cooperazione tra gli alberi si vede. Per esempio, quando due piante si aiutano tra loro facendo in modo che i rami convergano l’uno verso l’altro per raggiungere la luce di cui hanno bisogno.

Insomma, i loro diversi modi di comunicare e di aiutarsi, in realtà sono ben visibili, altri, sicuramente, non ci sono chiari, ma non per questo non esistono. Tuttavia sono molte le persone a livello scientifico che non condividono la visione della ricercatrice.

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I punti di debolezza sono stati elencati in un articolo del New York Times a firma di Gabriel Popkin. La critica principale riguarda la visione un pò troppo antropomorfa che viene data della foresta. Ma la studiosa ha , in seguito, ribattuto che gli alberi di un bosco sono “super-cooperators”.

La loro convivenza è un qualcosa di molto complesso che non può essere semplificato. Parlare e trattare argomenti di questo tipo hanno, sempre secondo Suzanne Simard, un risvolto positivo, ed è quello di accrescere l’interesse e la passione del pubblico.