Fattorie oceaniche, scopriamo come funzionano per l’ecosistema

Avete mai sentito parlare delle fattorie oceaniche? Si tratta di una vera e propria rivoluzione green
come funzionano fattorie verticali oceaniche
Anemone – Pixabay – OrizzontEnergia.it

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Se si pensa alle fattorie, si pensa a grosse distese di erba nelle quali vivono molti animali: mucche, cavalli, pecore. Tutte cose che si possono vedere facilmente e toccare. In questi luoghi vengono prodotti moltissimi alimenti utlizzati quotidianamente: latte, formaggi, carne. Certo non mancono le proteste – in molti casi  – sulle condizioni di vita di questi animali e sopratutto su quanto siano inquinanti. Ma queste non sono le uniche fattorie.
Infatti, seppur meno note, esistono in un’altra forma. Si tratta di quelle verticali oceaniche verticali sono una soluzione innovativa per l’allevamento di molluschi e la coltivazione di alghe. Utilizzano lo stesso principio delle fattorie verticali agricole, ma in ambiente marino. Queste fattorie promettono di essere meno inquinanti rispetto agli allevamenti ittici intensivi tradizionali. La loro modalità di allevamento e coltivazione è unica rispetto a quella delle fattorie tradizionali.

Fattorie oceaniche: tutto quello che bisogna sapere

perché fattorie oceaniche sono green
Fondale – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Le fattorie verticali oceaniche sono una soluzione per ridurre i problemi legati agli allevamenti ittici, come l’inquinamento e il trattamento inumano degli animali. Utilizzando le altezze e le profondità marine, si può ampliare lo spazio per la coltivazione di molluschi e alghe, evitando di tenerli in spazi troppo ristretti. Queste fattorie funzionano semplicemente: le alghe e i molluschi vengono coltivati lungo corde tese sulla superficie dell’acqua, sostenute da boe e ancore piantate sul fondo del mare.

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L’associazione GreenWave, fondata dall’ex pescatore intensivo Bren Smith, è impegnata nello sviluppo, nella promozione e nel supporto delle fattorie per alghe e molluschi. Consapevole dell’impatto ambientale degli allevamenti ittici, Smith si è concentrato solo sull’alga kelp e sui molluschi, che non richiedono acqua fresca o mangimi e assorbono le emissioni di CO2. Inoltre, la coltivazione responsabile di questi prodotti crea opportunità lavorative per le comunità locali, soprattutto quelle costiere colpite dal cambiamento climatico.

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Le fattorie verticali oceaniche richiedono poco intervento umano, in quanto i pescatori e le pescatrici sfruttano l’ambiente marino evitando l’uso di sostanze chimiche e altri strumenti invasivi. Con l’obiettivo di ridurre il consumo di pesci, molluschi e crostacei per una dieta più sostenibile e rispettosa degli animali, questi allevamenti possono rappresentare una valida alternativa ai sistemi intensivi.