Mai visto prima: Mediterraneo, vulcano sottomarino rischia di esplodere | Sarà catastrofico

Nel Mar Meditterraneo esistono numerosi vulcani e, sembra che, uno di questi in particolare, sia pronto a tornare attivo

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Mare-Pixabay-OrizzontEnergia.it

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Santorini è una piccola isola situata nella parte più meridionale dell’Arcipelago dell Cicladi, nel Mar Egeo. Anticamente il suo nome era Sant’Erini, dato dai veneziani in onore di Santa Irene di Tessalonica, martire a cui fu dedicata la Basilica di Perissa.

L’isola non è famosa solo per la sua bellezza particolare e per il mare blu, ma è conosciuta, in particolare dagli scienziati, per la presenza di vulcani, alcuni dei quali, ancora attivi. E’, infatti una terra vulcanica. In origine aveva una forma circolare, presentava una laguna marina interna da cui spuntava il cratere di un vulcano.

La sua conformazione geografica attuale è quella di un semicerchio dovuto proprio alle varie eruzioni vulcaniche subite dall’isola. Secondo recenti studi datati 2006 e attraverso accurate analisi al C14 e dendrocronologiche, si è potuto stabilire che, tra il 1627 e 1600 a.C., Santorini fu, in parte, devastata dall’eruzione del vulcano.

In seguito al terrermoto, il cratere centrale collassò , fu ricoperto dal mare, lasciando emerse soltanto alcune parti esterne. Oggi il vulcano è a circa 18 metri sotto il livello del mare. Il suo cratere ha un diametro di 3 chilometri e una profondità di 512 metri.

Secondo recenti studi il vulcano sottomarino di Santorini, conosciuto con il nome di Kolumbo, ha un acamera magmatica in crescita. Questi significa che l’isola potrebbe subire un altro terremoto piuttosto importante nei prossimi 150 anni.

La ricerca, pubblicata nell’Ottobre del 2022 sulla rivista Geochemistry, Geophysics, Geosystems, afferma che la camera magmatica, ora in crescita, non era stata rilevata in precedenza. Purtroppo, in questo caso, non è possibile fornire dati abbastanza certi, perchè i sismometri sottomarini sono difficili da posizionare.

Nuovi studi sull’attività vulcanica del mare di Santorini

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Vulcano-Pixabay-OrizzontEnergia.it

Il loro numero, di conseguenza, è ridotto così come i dati che i ricercatori hanno. Gli studiosi hanno, così, utilizzato una tecnica diversa, il metodo a inversione completa della forma d’onda. Tale metodo impiega delle onde sismiche prodotte artificialmente al fine di creare una sorta di fotografia ad alta risoluzione che mostra quanto la roccia sotterranea sia rigida o morbida.

Michele Paulatto, uno dei ricercatori e vulcanologo dell’Imperial College di Londra, ha spiegato che:

“L’inversione completa della forma d’onda è simile a un’ecografia medica, utilizza le onde sonore per costruire un’immagine della struttura sotterranea di un vulcano“.

I dati raccolti, studiando la velocità delle onde sismiche che viaggiano attraverso il terreno, permettono di avere un’idea di dove si sta formando il magma. Hanno condotto l’esperimento a bordo di una nave, nei pressi del vulcano. Con un cannone ad aria compressa, hanno prodotto le onde sismiche sul fondo del mare. In seguito le hanno potute misurare attraverso un monitor.

I dati rilevati hanno indicato la presenza di una camera magmatica che sta crescendo ad un ritmo di 4 milioni di metri cubi all’anno dalla sua ultima attività. Gli scienziati hanno, inoltre, potuto vedere che la camera contiene 1.4 chilometri cubi di magma.

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Il primo autore dello studio Kajetan Chrapkiewicz, geofisico dell’Imperial College di Londra, ha stimato che, nei prossimi 150 anni, il magma potrebbe arrivare a raggiungere i 2 chilometri cubi. La stessa quantità che, sembra, fece esplodere il vulcano 400 anni fà.

Chrapkiewicz ha affermato che i dati in loro possesso non sono ancora sufficienti per prevedere quando avverrà la prossima eruzione. Ma il continuo monitoraggio consentirà di avere una stima più precisa tanto che potrebbero venire a conoscenza dell’eruzione pochi giorni prima che accada.

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Scienziati di tutto il mondo ha lavorato per creare un osservatorio dedicato al fondale marino di Santorini chiamato Santorini’s Seafloor Volcanic Observatory, o SANTORY. Oggi questo osservatorio non è ancora in funzione, ma, dal momento in cui sarà attivo, gli esperti saranno in grado di monitorare possibili eruzioni.