Potare il susino, quando farlo per raccogliere frutti succosi e saporiti

La primavera è sempre più vicina, è il momento di pensare alla potatura del nostro albero di prugne per ottenere frutti dolci e succosi

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Prugne-Pixabay-OrizzontEnergia.it

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Il susino è un albero originario dell’Europa e dell’Asia minore. E’ molto rustico e si adatta a molti climi. Non ha esigenze particolari riguardo il terreno, ma deve essere ben drenato. Crescendo può arrivare all’altezza di 8 metri. I fiori sono bianchi e si sviluppano tra marzo ed aprile.

Come moltissime piante, soprattutto da frutto, temono le gelate tardive. I frutti invece li raccogliamo da luglio a settembre, secondo delle diverse tipologie. Questi cominciano a comparire solo dal raggiungimento del secondo o terzo annio d’età. Sono auto fertili e, quindi, non hanno bisogno di un’altro esemplare vicino.

Ci sono molte varietà, tra le più conosciute le Susine Quetsche d’Alsace, di colore violaceo e le Regina Claudia d’Oullins di colore giallo. La messa a dimora è da fare da ottobre ad aprile. se lo acquistiamo, lo troviamo in vendita a radice nuda, ossia senza vaso. Se non lo piantiamo in giornata, dobbiamo avere l’accortezza di lascialo all’ombra.

Facciamo una buca profonda dai 50 ai 60 cn e larga daigli 80 ai 199 cm. Puliamo bene da sassi e residui erbacei. Riempiamo per metà con terriccio mescolato a letame, circa due pale piene. Immergiamo le estremità delle radici in una poltiglia di fango, per una migliore ripresa, e procediamo a piantare l’albero.

Come potare nel modo giusto il nostro albero di susine

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Potatura-Freepik-OrizzontEnergia.it

Manteniamo il colletto al livello del suolo, ossia il collegamento tra tronco e radici. Mettiamo un tutore per mantenere il susino dritto ed infine colmiamo con la terra che avevamo tolto. Con il piede compatiamo la superficie intorno al fusto formando una conca e innaffiamo con 15 o 20 litri di acqua per facilitare una migliore  coesione dell’apparato radicale.

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Ora facciamo la prima potatura di tutti i rami più lunghi di 25 o 30 cm rispetto al tronco. Conserviamone circa 3 ben situati, che danno già la parvenza della forma. L’anno successivo invece lasciamo che il nostro susino cresca tranquillamente. Nei primi anni successivi procediamo con delicatezza cimando le parti principali e selezionando le altre, mantenendo quelle più robuste.

Faremo poi tagli periodici e mirati dal quarto anno di età, quando inizia a fruttificare. Diradiamo e districhiamo, lasciamo liberi quei rami che hanno i frutti in modo che prendano aria e luce. Togliamo i germogli alla base e le branche che hanno solo una foglia. Diamo la possibilità alla pianta di nutrire le parti essenziali e non togliamole energie inutilmente.

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Ci sono poi dei germogli denominati succhioni che vanno sempre recisi in quanto tendono a prendere il sopravvento. Nascono alla base del tronco o sui rami più vecchi e si sviluppano verso l’alto in verticale. Ogni taglio è una ferita per cui dobbiamo tenere molto puliti gli attrezzi e disinfettare le cesoie. Curiamo anche le parti recise, ad esempio con aloe vera.