Guadagnare dagli scarti, un vero affare per tutti: facciamo il punto

Gli scarti alimentari sono sempre di più. E allora ecco un sistema – a dir poco rivoluzionario – che permetterà di guadagnare da questi

cosa fare con gli scarti alimentari
Scarti alimentari – Pixabay – OrizzontEnergia.it

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Ogni anno, una quantità enorme di cibo viene sprecata, pari al 17% del totale prodotto a livello globale, pari a 931 milioni di tonnellate. Ciò avviene nelle fasi successive alla produzione primaria, come ad esempio nelle case, nei ristoranti o durante la vendita al dettaglio. Molte di queste fonti di nutrimento buone e commestibili, che sono state coltivate o preparate inutilmente, finiscono nelle discariche, dove generano metano durante il processo di decomposizione.

Il metano è un gas serra con un potere immediato di trattenere calore molto più elevato di quello della CO2. E se invece di gettare gli scarti di cibo in discarica, decidessimo di utilizzarli per produrre qualcosa di utile? Follia? Assolutamente no!

Guadagnare dagli scarti: ecco come fare

trasformare scarti alimentari in soldi
Scarti alimentari – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Un recente articolo  pubblicato sul sito della MIT Technology Review evidenzia come negli Stati Uniti ci sia un crescente interesse da parte delle aziende nell’affrontare il problema dello spreco alimentare. Molte di queste aziende vedono come una miniera di energia potenziale la spazzatura proveniente dai negozi di alimentari o della ristorazione. Una di queste aziende è la statunitense Divert, che ha recentemente annunciato di aver ricevuto un finanziamento da un miliardo di dollari da investire in infrastrutture specializzate nella digestione anaerobica.

Il processo di digestione anaerobica,  – come spiegato da Focus – già utilizzato per il trattamento delle acque di scarico e nella gestione del letame delle aziende agricole, sta diventando sempre più popolare anche nel settore degli scarti alimentari. Dopo aver recuperato gli avanzi dagli enti che vogliono smaltirli, gli scarti vengono ridotti in liquame, separati dalla plastica e utilizzati come cibo per microrganismi che lavorano in assenza di ossigeno in reattori chiusi, chiamati digestori. Una comunità di batteri si nutre dei resti di cibo e produce biogas. Questo è un prodotto solido, il digestato, che può essere impiegato come fertilizzante del suolo.

 Il biogas, che consiste principalmente di metano, anidride carbonica e acido solfidrico, viene utilizzato come fonte di energia alternativa al gas naturale negli impianti di digestione anaerobica. Contrariamente a ciò che accadrebbe in natura, questi composti non vengono liberati nell’aria, ma utilizzati come carburante. In alcuni reattori, il biogas viene impiegato per alimentare le stesse operazioni di digestione anaerobica. In altri casi, il biogas viene venduto e incanalato in impianti che forniscono energia a complessi industriali o abitazioni.

Un modello per tutti

Questo sistema non solo aiuta a ridurre le emissioni derivanti dallo spreco alimentare, ma consente anche di sfruttare gli scarti per produrre energia. Ogni anno negli Stati Uniti si generano ben 60 milioni di tonnellate di sprechi di cibo, che rappresentano il 30% della produzione totale del Paese.