Inquinamento dopo la morte, come combatterlo aiutando l’ambiente

Inquinamento dopo la morte: come evitarlo e attraverso quali tecniche. Negli States hanno compreso come cambiare le cose

inquinamento post mortem combattere
fiori nel cimitero (Canva) – Orizzontenergia.it

Essere amico dell’ambiente e fare in modo che ogni azione incida il meno possibile su di esso è uno dei pilastri delle buone pratiche che dovremmo avere sempre a mente e che dovrebbe guidare tutti i nostri comportamenti nella quotidianità. Solo così potremmo sperare di riuscire a combattere l’inquinamento, un flagello che sta, a poco a poco, distruggendo il pianeta.

Siamo ancora in tempo ma nulla deve essere sottovalutato, anche quando ormai non ci siamo più. C’è, infatti, un modo per combattere l’inquinamento anche dopo la morte. Una stranezza verrebbe da pensare? Nient’affatto ma una buona pratica che arriva da Oltreoceano e che ci invita a riflettere che anche dopo la morte ognuno può continuare a dare il buon esempio.

Inquinamento dopo la morte, come dare il buon esempio: la pratica

Sepolture verdi contro inquinamento
Sepolture verdi (Canva) – Orizzontenergia.it

Si chiama Serenity Ridge Natural Burial Cemetery and Arboretum ed è un cimitero ecosostenibile. È questa l’idea che arriva dagli States e che porta avanti un nuovo concetto: combattere l’inquinamento anche dopo la morte. Come? Con delle “sepolture verdi” che siano il meno impattanti possibile sull’ambiente. Un luogo che assicura il riposo eterno e che garantisce di essere sostenibili.

Si tratta di un cimitero che mette pace e serenità tra dolci colline e boschetti accoglienti che danno spazio a rituali post mortem che sono in sintonia con l’ambiente e con la natura. Non si tratta di nulla di così incredibile ma tutto molto semplice e naturale in quanto anche la sepoltura ha enormi conseguenze ambientali. I materiali usati non sono degradabili e le emissioni prodotte dal processo di cremazioni decisamente inquinanti.

Proprio la cremazione negli States è scelta dal 57% dei cittadini, mentre un 37% sceglie la sepoltura tradizionale, per il resto si va verso l’imbalsamazione. Tutte tecniche che non aiutano l’ambiente. Da un lato le sostanze chimiche che vengono riversate nel terreno con la cremazione, dall’altro il grande spreco di legno per la creazione delle bare, senza contare metallo e cemento fino al carburante usato per la cremazione e le tonnellate di C02 emesse. In molti stanno comprendendo che queste tecniche sono invasive e così stanno scegliendo delle sepolture verdi che prevedono l’utilizzo di materiali non tossici e biodegradabili. Oggi negli States tutti i cimiteri hanno delle aree dedicate alle sepolture green.