Universo 25, dei topi dimostrano come l’umanità è destinata alla fine

Universo 25: lo scienziato Calhoun con il suo esperimento ha lanciato un monito all’uomo. Ecco perché si arriverà al collasso della società  

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Piccoli topi (Canva) – Orizzontenergia.it

Quale sarà il destino dell’umanità? Gli uomini sono destinati a vivere o ad estinguersi prima o poi? E se sì in che modo? Sono queste alcune delle domande che da secoli si pongono gli uomini stessi e ai quali gli scienziati cercano di dare delle risposte. Oggi potremmo dire che sono i cambiamenti climatici, in primis, a mettere in pericolo la vita umana e non solo, ma se gli abitanti del globo continuano a crescere, cosa ne sarà?

È questa la domanda fondante alla quale, fin dal XVIII secolo, l’uomo cerca di dare una risposta.  Il numero della popolazione mondiale è cresciuto a dismisura fino all’esplosione totale, grazie al miglioramento delle tecnologie e della scienza portando gli abitanti del globo agli attuali 7 miliardi e 900 milioni. Il tema della sovrappopolazione ha interessato tantissimo gli scienziati, i filosofi e gli economisti. Tra questi c’è stato Calhoun che con il suo Universo 25 ha dimostrato come l’umanità sia destinata alla fine.

Universo 25 ed il collasso della società

Calhoun Universo 25
Calhoun e il suo Universo 25 (Instagram) – Orizzontenergia.it

Per capire quale sarebbe stata la fine della popolazione che continuava a crescere, Calhoun nel 1968, ricostruì un habitat ideale nel quale i topi potessero vivere, riprodursi e dunque crescere a dismisura. Il popolamento di quello che egli chiamo Universo 25 cominciò con quattro coppie di topi. Per loro risorse illimitate di cibo, temperatura ideale intorno ai venti gradi, protezione totale da eventuali pericoli, uno spazio abbastanza grande per poter ospitare fino a 3.800 topi, dato limite al quale intendeva arrivare, e pulizia frequente.

Gli esemplari di ratti che vennero scelti erano i più sani forniti direttamente dal National Institute of Mental Health. In meno di due mesi la popolazione era già raddoppiata in quello che sembrava essere un Eden per i piccoli roditori ed in meno di un anno raggiunsero quota 600 esemplari. La vita dei topi proseguiva serenamente fino a quando il numero degli abitanti di Universo 25 crebbe arrivando oltre ai 2 mila esemplari. La convivenza divenne sempre più difficile e l’interazione sociale esasperata portava gli animali alla violenza perché ognuno voleva avere un ruolo di rilievo.

La crescita dei topi calò e via via si fermò portando al collasso la società dell’Universo 25, una vera estinzione in quanto i ratti con la crescita esponenziale non avevano saputo mantenere un equilibrio sociale che Calhoun definì “la prima morte”, ovvero quella sociale. Un esperimento che ha lanciato un monito all’uomo e al rischio che corre per la conservazione umana: quando i ruoli sociali da ricoprire saranno molti di meno rispetto al numero per la popolazione, “la conseguenza è la distruzione dell’organizzazione sociale”.