Quanta acqua consuma il cibo che mangiamo? È davvero tanta, molto di più di quello che pensiamo: scopriamo maggiori dettagli su questo aspetto che mostra quanto siano alti i nostri consumi idrici giornalieri.
Il nostro cibo ha un forte peso in termini di consumi idrici. Non tutti lo sanno, ma l’acqua con cui ci rifocilliamo ogni giorno a tavola non si limita a quella che beviamo. Nei piatti che consumiamo è contenuta, infatti, tantissima acqua. Inoltre per produrli ci voglio immense risorse idriche.
Se spesso sentiamo dire che dovremmo bere almeno due litri di acqua al giorno, la verità è che questa è solo una minima parte delle risorse idriche introdotte nel nostro organismo. Nel nostro corpo, infatti, ogni giorno l’apporto di acqua viene fornito da quello che mangiamo a tavola.
All’interno dei cibi che consumiamo, infatti, c’è molta acqua, presente in quantitativi molto superiori rispetto a quello che si pensa. Per non parlare dell’acqua usata durante i processi produttivi degli alimenti.
In Italia in media si parla di più di 6 litri di acqua consumati ogni giorno presenti in quelle fonti nascoste come il cibo, la cui produzione richiede molte risorse idriche. Questo dato è denominato impronta idrica.
Se poi si aggiunge anche l’acqua usata per pulire e lavarsi, secondo le stime, un individuo potrebbe arrivare a consumare anche 20 litri di acqua al giorno.
Numeri importanti, che svelano retroscena non così conosciuti sull’acqua e che fanno riflettere su quanto l’acqua venga usata e quanto sia vitale in un momento storico in cui le risorse idriche scarseggiano, a fronte dei cambiamenti climatici e della siccità imperante.
Il cibo che mangiamo quanta acqua consuma? I numeri allarmanti
Per quanto riguarda la quantità di acqua necessaria per produrre gli alimenti in cima alla lista dei cibi che ne richiedono un quantitativo maggiore c’è sicuramente le carne.
L’alimentazione del bestiame, infatti, comporta tantissimo consumo di acqua. La produzione di un kg di carne bovina richiede all’incirca 15 mila litri di acqua. Agnello, pollo e maiale comportano quantitativi più bassi che vanno dai 3 mila a 10 mila.
Si scende anche in fatto di formaggi, che richiedono per un kg prodotto circa 5 mila litri di acqua, e per le uova, con 2 mila litri al pari del pesce.
Per pasta e cereali invece un kg ne richiede all’incirca mille litri. Verdura e frutta sono sotto i mille litri, mentre c’è un aumento nei legumi, che per un kg richiedono 4 litri di acqua, e per le patate che ne richiedono circa 2 mila litri.
Dati che fanno riflettere su quanta acqua serva per produrre gli alimenti che ogni giorno ci ritroviamo in tavola. Se si pensava che solo l’acqua bevuta fosse quella da noi usata ogni giorno, c’è da ricredersi, ricordando quindi quanto sia vitale e preziosa questa risorsa (e come il uso debba essere effettuato con parsimonia, in ottica anti spreco) consumata dall’uomo in quantità immense.