Un paradiso artificiale, la spiaggia che nasce dagli scarti industriali

 

Bella da guardare ma con un macabro segreto, sapevi quali pericoli si nascondono dietro le spiagge bianche di Rosignano?

Un paradiso artificiale, la spiaggia che nasce dagli scarti industriali
mare con la sabbia bianca (Foto Pixabay)-OrizzontEnergia.it

È forse uno dei gioielli tra i più conosciuti della Toscana la famosa spiaggia bianca di Rosignano, una cittadina affacciata sul mar tirreno che nasce proprio dalle esigenze di una fabbrica che da oltre 100 anni ha plasmato il territorio. Parliamo della famosa Solvay, azienda che ha sulle sue spalle oltre 100 primavere e che si afferma come leader europeo nella produzione di carbonato di calcio, una sostanza utilizzata in diversi settori che vanno dalla produzione del vetro, all’industria chimica, passando per quella dei saponi. Ma sapevate che in 100 anni le direttive della fabbrica non sono cambiate? Esiste un fiume bianco pieno di materiali di scarto che continua a finire nel mare, ma non è solo l’innocenza calcare a far parte dei prodotti di scarto che finiscono sulle spiagge.

100 anni di mercurio, cromo e arsenico, questo quello che viene immesso in mare a Rosignano

Un paradiso artificiale, la spiaggia che nasce dagli scarti industriali
sabbia bianca (Foto Pixabay)-OrizzontEnergia.it

Non è un paradiso Hawaiano anche se per molti la visione di quelle spiagge bianche potrebbe ricordarlo particolarmente. A Rosignano è la mano dell’uomo ad aver cambiato l’ecosistema per colpa degli scarti prodotti dalla Solvay, azienda presente da oltre 100 anni in quella zona.

È infatti dal 1912 che il processo di produzione del carbonato di sodio è ospitato a Rosignano e lasciano discutere alcune recenti analisi che hanno confermato quanto in molti già avevano sospettato. Non è solo il calcare, infatti, ad essere immesso in mare nel processo di lavorazione, a finire dentro di esso e, quindi, anche sulle nostre tavole, sono invece anche arsenico, mercurio e cromo, metalli pesanti pericolosissimi per la nostra salute.

In un era in cui la sostenibilità e la protezione ambientale sembrano essere argomenti sempre più trattati, risulta impensabile come in 100 anni nulla sia cambiato per mettere fine a questa situazione. Ogni anno, infatti, si stima che le fabbriche italiane, Solvay compresa, gettano in mare oltre 6 tonnellate di Mercurio e altrettante di cromo, avvelenando gli oceani e noi stessi.

Un paradiso artificiale, la spiaggia che nasce dagli scarti industriali
Sabbia bianca con orme (Foto Pixabay)-OrizzontEnergia.it

Quando guarderemo in futuro il meraviglioso paesaggio innaturale di Rlsignano, da ora in poi, sarà anche il caso di pensare a ciò da cui deriva e al dovere sempre crescente di bilanciare le nostre esigenze economiche con quello dell’ecosistema in cui viviamo.

Una situazione sulla quale bisognerebbe riflettere maggiormente perché, anche se esiste innegabilmente qualcosa di estremamente affascinante in questo angolo di costa modellato dall’uomo, il retroscena dietro una tale bellezza è senza dubbio altrettanto oscuro, la faccia di una stessa medaglia che ha la necessità di essere scoperta e cancellata.