Diversi kg di sabbia sono stati rubati in Sardegna, il motivo

Sabbia rubata in Sardegna: ma perché ogni anno si ripete la stessa storia? Ti spieghiamo cosa avviene in estate sull’isola

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Vacanze in Sardegna (Canva) – Orizzontenergia.it

La Sardegna per le sue bellezze naturalistiche è uno dei posti più ammirati al mondo e tra le destinazioni più in voga per le vacanze estive. Spiagge da sogno, mare cristallino, luoghi incontaminati come anche tanta movida e strutture di alto livello che offrono ai turisti di tutto il mondo il meglio dell’ospitalità. Insomma, dire Sardegna in estate è sinonimo di vacanze eccezionali.

Peccato che non sempre tutto vada per il verso giusto. C’è da anni, infatti, un fenomeno poco piacevole che si ripete ogni estate e anche nella stagione in corso è tornato a comparire. Diversi kg di sabbia sono stati rubati dalle spiagge della regione insieme a moltissimi ciottoli. Ma perché avviene tutto questo? Ti spieghiamo il fenomeno nel dettaglio.

Sabbia rubata in Sardegna: perché succede

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Sabbia della Sardegna sequestrata all’aeroporto (Instagram) – Orizzontenergia.it

È uso comune acquistare un souvenir quando si va in vacanza per sé e per i propri amici e parenti, un modo per avere un ricordo di quel luogo senza dimenticare l’esperienza vissuta. In Sardegna, invece, non si spende un euro. Il motivo? Perché moltissimi turisti credono di poter portare con loro dei souvenir gratis. Il riferimento è al furto di sabbia e ciottoli riscontrato anche quest’anno dalle autorità.

Diversi i chili sequestrati nel corso di queste prime settimane estive all’aeroporto Cagliari-Elmas. Buste e bottiglie piene di sabbia e di sassi sono stati fermati ai controlli. Le autorità lo definiscono un vizietto che non passa mai di moda e si sforzano di far capire ai turisti che è un gesto che non va fatto. Raccogliere sabbia e ciottoli dalla spiaggia è vietato.

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Spiaggia sarda (Canva) – Orizzontenergia.it

Una norma che forse appare strana ai più ma che, in realtà, non è altro che un atto di civiltà e rispetto verso la natura. Tutto quello che si trova in spiaggia non è un souvenir e si lotta da tempo contro questa pratica che impoverisce il paesaggio, cambia inesorabilmente la conformazione del litorale creando dei seri danni all’ecosistema marino. È considerata, infatti, un vero e proprio atto vandalico contro la natura e dunque un reato che la legge italiana punisce con multe che vanno dai 1.549 ai 9.296 euro.