Coltivare alcune piante comuni è illegale, scopri perché

Un giardino variegato è bellissimo da vedere, ma attenzione a non sfoggiare piante che sono proibite per la legge italiana.

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Pueraria Pueraria lobata da Pixabay, sito OrizzontEnergia

Un giardino rigoglioso e verdeggiante, che trabocca di fiori e foglie dalle forme più diverse e dai colori accattivanti è il sogno e l’obiettivo di qualsiasi appassionato col pollice verde. E, a volte, ci si innamora di piante particolari e affascinanti per la loro originalità, come ad esempio le piante carnivore.

Tuttavia, senza andare in soluzioni troppo esotiche ed estreme, non tutti sanno che ci sono alcune piante apparentemente comuni ma che sono considerate illegali in Italia. Le leggi italiane sono chiare al riguardo, tali piante non sono affatto benvenute nelle nostre case o nei nostri giardini. Vediamo quali sono. 

Scopriamo quali sono le piante proibite in Italia e perché sono illegali

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Cannabis da Pixabay, sito OrizzontEnergia

Le piante sono le nostre amiche preferite per abbellire gli spazi domestici, col loro colore. Alcune sono facili da curare e adatte anche a chi non è esperto o non ha modo di dare loro troppe premure, mentre altre, invece, richiedono più attenzioni e spazi dedicati. Tuttavia, esistono piante che, sebbene possano sembrare innocue all’apparenza, sono proibite dalla legge in Italia.

Nello specifico, stiamo parlando di piante che rientrano nella categoria delle “specie esotiche invasive”. Tale categoria vale sia per la flora che per la fauna. Difatti comprende non solo piante ma anche animali provenienti da diverse regioni del mondo. Si tratta di una questione molto delicata, disciplinata dalle norme dell’Unione Europea, come il Regolamento 1143/2014.

Per adeguarsi a questa regolamentazione, l’Italia ha emanato il Decreto Legislativo n. 230 del 15 dicembre 2017. In questo decreto è sancito il divieto di ogni azione – la cessione gratuita, la vendita, la coltivazione, la detenzione o anche solo l’introduzione – riguardante le specie invasive nel Paese.

Le piante invasive che non dovrebbero essere presenti in Italia sono diverse. Di seguito, sono riportate alcune delle più conosciute, soprattutto nelle regioni settentrionali come ad esempio il Friuli Venezia Giulia e il Piemonte:

  •         Ambrosia (Ambrosia artemisiifolia L.)
  •         Balsamina ghiandolosa (Impatiens glandulifera)
  •         Forbicina frondosa (Bidens frondosus L.)
  •         Giacinto d’acqua (Eichhornia crassipes)
  •         Panace di Mantegazza (Heracleum mantegazzianum)
  •         Peste d’acqua di Nuttall (Elodea nuttallii)
  •         Porracchia a grandi fiori (Ludwigia grandiflora)
  •         Pueraria (Pueraria lobata)
  •         Rabarbaro gigante (Gunnera tinctoria)
  •         Topinambur (Helianthus tuberosus L.)

 

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Pianta illegale: Helianthus tuberosus, da Pixabay, sito OrizzontEnergia

 

Se ti trovi in possesso di una di queste piante, non ci sono molti margini a tua disposizione. La legge, difatti, è chiara in merito. Secondo l’articolo 26 del Decreto Legislativo n. 230/17, chiunque detiene una specie esotica invasiva è obbligato a denunciarla

Se invece ignori questa disposizione, è bene sapere che si può incappare in sanzioni amministrative e, in casi gravi, è previsto anche l’arresto.

Spesso si tende a sottovalutare il rischio di queste piante esotiche invasive nei nostri habitat. Si è portati a pensare che solo gli animali possano avere un impatto attivo e importante sull’ecosistema, a causa ad esempio del loro cibarsi di piante e animali autoctoni.

Invece è importante ricordare che anche queste piante esotiche rappresentano una minaccia significativa per la biodiversità locale.