Ragnatele sulle piante in casa o in giardino? Niente panico, a tutto c’è una soluzione e bisogna agire in fretta. Non sempre si tratta di ragni benefici: talvolta possono rappresentare una vera e propria minaccia per la salute delle foglie.
Per quanto possa essere difficile da pensare e da ammettere, la natura non è sempre amica della natura: esempio palese è il ragno che tesse la sua tela tra le foglie delle nostre piante. Anche se apparentemente può sembrare una presenza innocua per la salute della pianta, seppur antiestetica, la verità che bisogna tenere gli occhi ben aperti. Talvolta allarmarsi in vista di una ragnatela su una pianta e rimuoverla nell’immediato può salvare la vita alla pianta stessa.
Che sia una pianta da giardino o una pianta all’interno dell’appartamento, la ragnatela non costituisce certo un belvedere. Nella maggioranza dei casi, il ragno artefice del capolavoro si nutre dei parassiti presenti sulle foglie, con un risultato addirittura benefico per la flora. Tuttavia, quel che molti ignorano, è che non solo i ragni tessono le tele. Qualora la pianta fosse divenuta dimora di insetti differenti, la sua vita è decisamente in pericolo.
Ragnatele sulle piante, attenzione: pericolo imminente
La presenza di ragnatele sulle piante deve sempre rappresentare un campanello d’allarme, soprattutto se accompagnata da foglie secche o frutti bacati. Primo sospettato tra tutti è il ragnetto rosso: si nutre dagli insetti intrappolati nella tela al citoplasma delle piante. Ecco perché costituisce un bersaglio da colpire immediatamente. E’ troppo piccolo per essere visto ad occhio nudo, ma lascia tracce che vengono in nostro aiuto: le foglie si caricano di macchioline gialle o necrotiche, mentre la parte inferiore ospita ragnatele finissime che proteggono le uova, impedendo anche alla pianta di respirare.
Purtroppo, il ragnetto rosso è solo uno degli acari tetranichidi che possono colpire le piante, portandole a morire: migliaia di specie diverse tessono le tele sulle foglie e se ne nutrono senza pietà.
Da non sottovalutare, ancora, l’ifantria: è un bruco peloso originario dell’America che colpisce soprattutto le piante da frutto e i noccioli. Al contrario degli acari, sono facili da riconoscere: lunghi 3 cm e dal colore verde, sono ricoperti da una peluria biancastra. Producono una ragnatela molto fitta che viene utilizzata come nido. Divorano tutte le foglie della pianta finché non sono abbastanza grandi da rintanarsi nel bozzolo e trasformarsi in farfalla. Hanno la capacità di spogliare un intero cespuglio in pochissimi giorni.
Rimedi naturali contro le ragnatele sulle piante
Ma quali possono essere i rimedi contro la presenza delle ragnatele sulle piante? Ne esistono alcuni del tutto naturali. Se il ragno è benefico, conviene lasciarlo lì: in caso le ragnatele diventassero troppo fitte, si può delicatamente passare un panno umido sulle foglie. Al contrario, se è il caso di liberarsi di acari tetranichidi, si inizia pulendo la pianta con un panno antistatico che attrae a sé un buon numero di acari. Poi, si deve spruzzare una soluzione di acqua e sapone di Marsiglia o, in caso di infestazione molto importante, acqua e olio di Neem che ucciderà gli acari rimasti soffocandoli.
Per quanto riguarda l’ifantria, invece, è necessario eliminare foglie e rami infestati. Dopodiché, la pianta deve essere irrorata con un insetticida biologico che contenga bacillus thuringinensis, un batterio innocuo per l’uomo ma letale per i bruchi. Qui puoi trovare immagini ed informazioni sull’ifantria, che possono aiutarti a riconoscerla meglio.