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Come risparmiare il 40% sul riscaldamento e tenersi soldi in tasca in inverno

Risparmiare il 40% per tutto la stagione fredda: quali sono le alternative rispetto ai classici impianti di riscaldamento

Pellet con banconote in euro (foto Canva) – orizzontenergia.it

Siamo quasi a metà ottobre ma sembra ancora estate con le temperature troppo alte. Ma l’autunno prima o poi arriverà e il freddo comincerà a farsi sentire. In tanti infatti stanno già pensando a come fare per risparmiare visti i rincari dei prezzi energetici. Un problema che con l’inflazione imperante bisogna porsi il prima possibile e farsi trovare preparati.

Risparmio energetico con il pellet: come fare

Sacchi di pellet (foto Canva) – orizzontenergia.it

Come ha rilevato l’Aiel, l’Associazione Italiana Energie Agroforestal, il prezzo del pellet è tornato ai livelli del 2021 dopo i pesanti rincari del 2022. Due anni fa, infatti, un sacchetto da 15 kg costava 5 euro, per poi arrivare a 15 euro nel 2022. Ora, secondo le stime, c’è stato un calo del 40% e la stessa quantità viene pagara 6,19 euro.

Tra i fattori che hanno contribuito a rendere possibile l’abbassamento del prezzo c’è la riduzione dell’Iva dal 22% al 10% sul biocombustibile fissato dal governo. Per tale motivo ora in tanti stanno valutando l sostituzione degli impianti di riscaldamento con le nuove stufe a pellet. Inoltre si tratta anche di una soluzione molto più ecologica poiché il pellet nasce dal materiale di scarto delle lavorazioni in legno.

Dunque un beneficio per l’ambiente ma anche per le nostre tasche. Inizialmente bisogna affrontare la spesa per la sostituzione degli impianti vecchi con nuove stufe a pellet. Il risparmio può arrivare anche a circa mille euro all’anno.

Inoltre i sistemi a pellet sono anche considerati più sicuri rispetto alle stufe a legna e richiedono anche meno manutenzione. Dunque i vantaggi sono tre: risparmio economico, meno inquinamento e maggiore sicurezza.

Grazie alla elevata densità e al volume, con il pellet abbiamo più calore e una gestione più autonoma. Per chi ama mantenere un certo decoro, anche dal punto di vista estetico l’impianto a pellet viene preferito ad altri.

Prima di comprarlo, però, bisogna decidere bene quale prodotto acquistare perché ci sono anche diverse truffe con materiale di bassa qualità venduto come se fosse di prima scelta. Qui la notizia di un’operazione di sequestro di ben 81 Kg.

Una valutazione va fatta anche se scegliere questo tipo di impianto o il termocamino. Attenzione anche alle caratteristiche del prodotto e ad alcuni falsi misi. Secondo molti i cilindretti troppo lunghi possano danneggiare la stufa ma sono tutti grandi da 1 e 4 centimetri e nulla cambia né per l’efficienza del riscaldamento né per il funzionamento della stufa.

Anche per il pellet sono previsti alcuni bonus anche se non in modo diretto. Si possono anche sfruttare prima della fine dell’anno perché sono compresi nella Legge di Bilancio 2023, in attesa di capire se il governo avrà intenzione di modificarli o integrali per il prossimo anno.

Ci sono diverse strade per ottenere il bonus sul pellet e sono i già noti superbonus 110% ecobonus, bonus ristrutturazione, incentivo GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Ad esempio, nel caso del superbonus 110% bisognerà trovare un’impresa per i lavori con la quale sarà possibile avere una riduzione sull’acquisto di alcuni sistemi da applicare in casa come appunto le stufe a pellet. Con l’Ecobonus, invece, è previsto una sconto dal 50% al 70% sui sistemi di riscaldamento invernale alimentati a biomassa combustibile.

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