Italia, agricoltura a rischio: l’allarme di Coldiretti, quali sono i rischi

Aumento dei costi, cambiamenti climatici e siccità stanno colpendo duramente il settore agricolo che ha vissuto un 2023 nero: danni superiori ai sei miliardi

campo agricolo
Campo agricolo – Orizzontenergia.it

I cambiamenti climatici e il continuo aumento del costo delle materie prime stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura. Il settore primario, infatti, ha dovuto fare i conti con un 2023 che può essere considerato come l’anno nero con danni che superano i sei miliardi di euro. Soltanto l’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna nel maggio scorso, ha ha provocato danni per centinaia di milioni di euro, rendendo alcune zone della regione addirittura non più coltivabili. Il nostro Paese, a causa del repentino cambiamento climatico, sta affrontando sempre più frequentemente fenomeni atmosferici che in passato si verificavano con estrema rarità: trombe d’aria, alluvioni, grandinate sono ormai all’ordine del giorno, specialmente nel periodo estivo.

Coldiretti: “Annata nera per l’agricoltura: cali anche del 70%!”

frutteto
Frutteto – Orizzontenergia.it

A questo si è aggiunto anche il problema legato all’aumento delle temperature, specialmente nei mesi come settembre e ottobre, con picchi decisamente alti per il periodo. Proprio per il caldo le colture sono a rischio: il 2023 si posiziona fino a ora in Italia al secondo posto tra gli anni più caldi dal 1800 con una temperatura superiore di 0,82 gradi la media storica da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr nei primi nove mesi con l’anomalia climatica che è stata addirittura di +1,02 gradi al Nord.

I dati espressi da Coldiretti sono decisamente allarmanti: “Siamo di fronte a una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal caldo al maltempo con effetti devastanti. Il risultato è che il 2023 si classifica come l’anno nero dell’agricoltura italiana con danni che superano i 6 miliardi di euro a causa di nubifragi, tornado, bombe d’acqua, grandinate con esplosioni di maltempo violento intervallato da ondate di calore africano”.

Svariate le produzioni che pagano lo scotto di queste problematiche: si registra quest’anno un taglio del 10% della produzione di grano, del 60% per le ciliegie e del 63% delle pere mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno, secondo l’analisi Coldiretti e si è verificato un calo anche per il pomodoro e per la vendemmia (-12%).

Presupponendo che gli agenti atmosferici siano protagonisti anche nel prossimo futuro serve trovare soluzioni per salvare il settore. Per questo Coldiretti consiglia una soluzione: “Servono investimenti anche grazie al Pnrr per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti”.  L’acqua è un bene prioritario e deve essere sfruttato nella sua totalità, specialmente in periodi di emergenza come questo.