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Pan: non c’è un attimo da perdere, l’Italia è indietro di 3 anni

Il Pan denuncia: l’Italia è indietro di tre anni nel piano per l’utilizzo sostenibile dei pesticidi. Non c’è più tempo da perdere

Trattore in azienda agricola. L’utilizzo dei pesticidi e dei fertilizzanti ecosostenibili da Pixabay

La questione è stata sollevata all’Europarlamento: il nostro paese risulta essere in grave ritardo per quanto riguarda la revisione del “Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei pesticidi” (PAN). Il piano che tutt’ora risulta essere in vigore, infatti, è datato Gennaio 2014 e le direttive al riguardo prevedono una revisione effettuata almeno ogni cinque anni. L’Italia, dunque, risulta essere in ritardo di almeno tre anni rispetto alle altre nazioni Europee. Inoltre, la mancata revisione del Pan, costituisce una violazione importante dell’articolo 4 della direttiva 2009/128/CE. La Commissione Europea ha reso note le sue intenzioni a provvedere affinché le autorità Italiane si muovano verso un adeguamento nel più breve tempo possibile.

Pan: una questione da risolvere immediatamente

Prodotti agricoli biologici da Pixabay

Nel febbraio 2019, la Camera dei Deputati, aveva approvato una mozione che rivelava nuove strategie per la revisione appunto del Pan, come lo sviluppo del biologico e la definizione, per i trattamenti fitosanitari, delle distanze minime di sicurezza dalle abitazioni, dalle zone frequentate dalla popolazione, dalle scuole e dalle coltivazioni biologiche. Tutto questo al fine di tutelarle dal rischio della contaminazione accidentale.

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Solo dopo pochi mesi, il ministero dell’Agricoltura aveva presentato una prima bozza, la quale poi sarebbe dovuta servire ad apertura di un dibattito volto alla risoluzione del problema ed al tanto atteso adeguamento previsto in materia. Dopo quella prima bozza, invece, nulla più è stato fatto e nessuna decisione è stata mai presa in merito. Nonostante il tema molto delicato, il progetto di adeguamento del nostro paese sembra sia caduto nel vuoto, senza più attenzione da parte di nessuno.

L’adeguamento del piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei pesticidi risulta essere un punto fondamentale. Non si tratta solo del futuro del nostro paese ed anche in relazione agli altri paesi Europei. L’Europa, infatti, si è posta come obiettivo quello di ridurre al 50% l’uso dei pesticidi di sintesi chimica e a triplicare la superficie coltivata a biologico da qui al 2030. I tempi, dunque, stringono, il 2030 non risulta più essere una data così lontana ed il nostro paese si trova ancora molto indietro, dimostrando fino ad ora una totale non curanza verso quelli che sono temi sensibili per il futuro del nostro paese e del mondo intero.

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L’Italia e l’adeguamento necessario

E’ fondamentale che si attuino in Italia gli adeguamenti opportuni anche per la salvaguardia dei soggetti più fragili e per i bambini. Importante è inoltre sostenere gli agricoltori verso il necessario cambiamento. Si tratta, infatti, di mettere anche loro, in condizione di attuare modifiche mettendo a disposizione sistemi innovativi.  A partire dall’approccio agroecologico e dalle tecniche di biocontrollo, insieme a un’adeguata formazione e informazione.

Non c’è più tempo da perdere, insomma. La nostra agricoltura rischia di essere in pericolo ed inoltre il nostro paese risulta non al passo con l’Europa e con gli obiettivi preposti. Troppo tempo è passato. E’ giunto davvero il momento di occuparsi dei pesticidi sostenibili e dell’agricoltura. Il passo importante verso l’ecosostenibilità include anche questo.

 

Carla Carro

Scrivo da quando avevo 5 anni... e non ho più smesso. Laurea triennale presso l'Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma in Scienze e tecniche psicologiche, laureanda in Psicologia clinica presso lo stesso ateneo. Appassionata di giornalismo di inchiesta, musica e curiosità, scrivere è una vera e propria necessità.

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