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Deforestazione, in 14 anni è stato fatto di tutto. I dati aggiornati

I dati raccolti negli ultimi anni in merito alla deforestazione sono allarmanti, una guerra che dura da decenni e che ora ha raggiunto il culmine.

Sentiero nel bosco (Pixabay)

I dati raccolti negli ultimi anni in merito alla deforestazione sono allarmanti, una guerra che dura da decenni e che ora ha raggiunto il culmine. Si stima che i terreni boschivi sottratti al pianeta, sommati tra loro, siano grandi quanto l’intera Germania. Tanto per far comprendere la drammatica situazione e la gravità dei fatti.

Eppure, nonostante qualche proclama di attivisti e associazioni ambientali, nulla si sta facendo per la salvaguardia del pianeta. Boschi e foreste distrutte, interi habitat sottratti agli animali e alla fauna, meno ossigeno prodotto. Il 21 marzo si è festeggiata “la giornata internazionale delle foreste”, ma c’è ben poco da festeggiare.

Una guerra mondiale: la deforestazione, i dati raccolti

Alberi tagliati nel bosco (Pixabay)

E pensare che la vegetazione svolge un ruolo fondamentale per la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi. Le foreste, da sole, assorbono un terzo di tutto l’inquinamento che produciamo. Ma questo non sembra importare troppo, vista la condizione del nostro verde. Solo nell’ultimo decennio, la deforestazione ha distrutto un’area grande quanto la Germania, le conseguenze già si stanno pagando.

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Il WWF Italia, proprio ieri, in occasione della “giornata internazionale delle foreste”, ha ricordato questa allarmante situazione. La produzione dell’uomo incide profondamente sull’ecosistema, il mondo sta cadendo a pezzi e a nessuno sembra importare. Ogni azione umana ha un impatto devastante sul mondo. Ma perché la deforestazione prosegue imperterrita in ogni angolo del pianeta? La deforestazione prosegue per fare spazio all’agricoltura. Il 90%, infatti, è destinato ad aree adibiti per l’agricoltura.

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Nel mondo siamo sempre di più, il sovraffollamento sta innescando condizioni estreme: non ci sono quasi più le materie prime e non ci sono gli spazi per tutti. La deforestazione è la conseguenza della nostra riproduzione indiscriminata e del nostro stile di vita. Inoltre, oltre alle foreste, bisogna pensare ai cambiamenti climatici, ma l’uno è anche la conseguenza dell’altro. Meno vegetazione, più inquinamento. Significa che sarà difficile non far alzare le temperature senza l’aiuto del verde e come previsto dall’accordo di Parigi.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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