Aquilone eolico: la sfida è il progresso alle rinnovabili. Si inventa per il futuro

Aquilone eolico: arriva l’innovazione a tema diversificazione energetica. Scopriamo le caratteristiche di questo oggetto futuristico.

Mauritius rinnovabili studi
Studi, Leonardo da Vinci (Foto di Darkmoon_Art da Pixabay)

Nei primi anni del ‘500 Leonardo da Vinci studiava la struttura alare degli uccelli. Da quel momento in poi il continente europeo sarebbe cambiato. Siamo negli anni 20 del 2000 e in piena crisi energetica e climatica arriva la soluzione.

Sulle candide spiagge dell’isola Mauritius, nell’Oceano indiano, un gigantesco aquilone bianco e rosso promette di essere una fonte inesauribile di energia per il pianeta. Scoprimo come funziona.

Aquilone eolico: la repubblica di Mauritius rivoluziona il mondo

Mauritius rinnovabili isola
Mauritius (Foto di unesourisetmoi bg da Pixabay)

Nei salotti della pubblica opinione il trend topic è quello della crisi energetica. Non per scelta ma per necessità la nostra civiltà è costretta a fronteggiare un problema da troppo tempo scacciato sotto al tappeto: la crisi climatica. Ebbene sì. C’è infatti un filo rosso vermiglio a collegare l’impiego di carburanti fossili alla crisi ambientale attuale.

Il tema si è presto definito nei termini di diversificazione energetica sotto l’egida di un esecutivo europeo non di certo mosso dalla premura verso lo stato di salute del pianeta ma dalla chiusura di rifornimenti di gas dalla Russia. Le energie rinnovabili prendono la scena contemporanea promuovendo il passaggio alle risorse green e sostenibili.

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Nella Repubblica di Mauritius, sull’isola omonima, arriva la risposta al fabbisogno energetico del territorio ed arriva proprio a cavallo della transizione ecologica. Un gigantesco aquilone grande come un trilocale trova posto sul pelo dell’acqua dell’Oceano indiano.

Si tratta dell’innovativo impianto messo a punto dalla società tedesca Sky Sails per la produzione di energia eolica. L’aquilone nasce come prototipo sostitutivo delle ingrombranti, e difficili da smaltire, pale eoliche. Non si tratta quindi di un monumento o di un’attrazione turistica. Parliamo di un progetto ingegneristico d’avanguardia in risposta alla crescente domanda d’energia.

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L’aquilone sfrutterebbe i venti ad alta quota per andare a coprire il fabbisono di circa 50 abitazioni delle zone limitrofe. Il governo dell’isola ha in progetto di coprire con le rinnovabili il 40% del suo fabbisogno elettrico entro il 2030. Il vantaggio della sua struttura consiste anche nel minor dispendio di materiali richiesto. L’impianto eolico, essendo ad alta quota, richiederà il 95% in meno di materiali necessari alla realizzazione delle turbine.

L’International Energy Association stima infatti che l’offerta dell’eolico aumenterà di circa undici volte rispetto all’attuale. Insieme all’energia eolica anche l’offerta del fotovoltaico andrà incontro ad una crescita esponenziale. Si stima che il 70% della domanda planetaria di energia elettrica verrà coperto da queste due fonti sostenibili. Dall’Africa arriva un esempio importante per le politiche globali in tema di energie rinnovabili.