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Cosa rischia l’Italia con la crisi del grano. Facciamo il punto della situazione

Crisi del grano: i prezzi lievitano e si profilano due scenari terribili. Il mondo spaccato in due: ecco la posizione dell’Italia

campo di grano (Foto di Onnye da Pexels)

Momenti veramente incerti per il nostro Paese e non solo. La situazione in Europa è delicata e se fino ad ora ci si è concentrati sulla necessità di reperire da altre risorse l’approvvigionamento del gas, c’è un altro nodo molto importante: quello del grano.

L’Italia, secondo i dati di Coldiretti, importa grandi quantità di grano tenero dedicato alla panificazione ma anche mais per l’alimentazione degli animali dall’Ucraina. Un referente che al momento ha prezzi che sono saliti alle stelle per la poca disponibilità e che a lungo andare potrebbe portare ad una crisi alimentare vera e propria.

Nei Paesi ricchi si teme l’inflazione ed in quelli poveri, carestie e povertà. Lo ha messo nero su bianco il report del Center for Global Development Usa che parla di 40 milioni di persone in tutto il mondo in una “povertà estrema”.

Come reagire a tutto questo? Come rispondere alla crisi del grano e allo stop delle importazioni da parte di quei Paesi che erano per l’Italia un pilastro essenziale? Vediamo cosa si sta facendo.

Crisi del grano: l’Italia e la sua situazione

spighe di grano (Pexels)

È inutile nascondere che l’Italia davanti a questa situazione si trova in difficoltà. Non aveva un piano b per sopperire alle mancanze di fronte alle quali si è trovata. Lungo lo Stivale si produce sia grano che mais, orzo e molto altro ma le quantità non sono sufficienti a coprire il fabbisogno del Paese, sia per la produzione di pane e derivati ma anche per l’alimentazione degli animali.

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Le esportazioni per l’Italia erano fondamentali e coprivano il 4% di tutto l’indotto. Numeri importanti ma non eccessivi come quelli di altri Paesi che ne dipendono a doppia cifra, come ad esempio l’Egitto.

Per sopperire alle carenze ucraine, è stato attivato un programma di sostegno all’agricoltura per assicurare il 70% della produzione. L’Italia come altri Paesi spera che il piano vada a buon fine e nel mentre si guarda intorno, come ha fatto con il gas, per trovare altri fornitori.

Secondo la Fao la crisi del grano nelle ultime settimane si è solo accentuata in quanto il processo era già iniziato nei mesi precedenti con la pandemia ed una già reale difficoltà a reperire grano, farina e semi.

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C’è ancora da lavorare sperando che la situazione non degeneri del tutto e che i prezzi di un bene così prezioso come il grano non lievitino ulteriormente.

Francesca Bloise

Giornalista professionista, laureata in Giornalismo e cultura editoriale presso l'Università di Parma, ho coltivato la passione per la scrittura e l'informazione fin dal liceo ed oggi ne ho fatto il mio lavoro. Seguo ormai da tempo i temi legati all'ambiente e alla sostenibilità, in cerca di curiosità sul green e le energie rinnovabili perchè credo che un'informazione inclusiva non possa lascere indietro tutto questo.

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