Viaggio nel tempo, la scienza chiarisce la questione: “Abbiamo capito come fare”

Il viaggio nel tempo è da sempre il sogno nel cassetto di tantissime persone. E se fosse davvero possibile? Ecco le rivelazioni della scienza.

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I viaggi nel tempo sono possibili – Foto da Pinterest

“Se potessi scegliere, quale super potere vorresti avere?” “Viaggiare nel tempo”. Quanti di voi sin da piccoli hanno risposto così ad una domanda del genere?

E’ un dato di fatto che la quasi totalità della popolazione mondiale abbia il viaggio nel tempo come un sogno nel cassetto.

Chi per tornare ad un vecchio periodo della propria vita, chi per non commettere un errore ormai indelebile, chi per cancellare drammi indelebili della nostra storia, e perchè no, anche per vedere il proprio futuro, saltando in un attimo il presente.

I motivi per cui provare a viaggiare nel tempo potrebbero essere davvero infiniti, alcuni potrebbero essere molto banali, altri invece potrebbero significativamente migliorare la storia dell’uomo, ma sino ad oggi nessuno è mai riuscito a viaggiare nel tempo.

Bhe, se siete tra i tanti il cui è sogno è quello di viaggiare nel tempo, vi piacerà sapere che in effetti è possibile farlo.

Sono diversi i film di fantascienza che negli anni ci hanno portato a credere che in qualche modo questo speciale viaggio fosse possibile, attraverso una sottospecie di macchina del tempo. Ma è possibile che un giorno scienza e fantascienza possano trovare un comune accordo?

Il viaggio nel tempo è un’esperienza ipotizzata da secoli ma mai messa in atto, ma attenzione, alcuni scienziati sostengono che questo spettacolare viaggio sia in qualche modo possibile. Ma come fare? Vediamo tutto ciò che sappiamo fino ad oggi a riguardo.

Le teorie contrastanti sui viaggi nel tempo

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Un tunnel nello spaziotempo – Foto da Pinterest

Le prime idee sulla possibilità di viaggiare nel tempo arrivarono nel 19° secolo, quando gli scienziati iniziarono a pensare al tempo come una dimensione. La svolta la diede Albert Einstein con la sua famosissima teoria della relatività, di cui ne fu pubblicata la prima parte nel 1905.

Nella prima parte della sua teoria si ipotizzava che le dimensioni di spazio e tempo fossero modellabili e che si potessero misurare le due dimensioni considerando la loro dipendenza dalla velocità relativa della persona chele stesse misurando.

Pochi anni dopo, il matematico Minkowski dimostro come queste due dimensioni fossero effettivamente parte di un’unica realtà dotata di 4 dimensioni, ovvero lo spaziotempo.

Con l’arrivo della seconda parte della teoria della relatività di Einstein, entra in gioco un nuovo fattore, la gravità. Qui la gravità non è più solamente una forza, ma anche una curvatura dello spaziotempo. Queste teorie hanno dato inizio all’ipotesi di una concreta possibilità di viaggiare nel tempo.

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Non staremo qui ad annoiarvi con difficili calcoli matematici, ma la teoria mostra quello che chiamiamo il “paradosso dei gemelli”.

Se noi facessimo un viaggio nello spazio ad altissima velocità, lasciando il nostro gemello a casa e poi tornassimo sulla Terra, scopriremmo che la nostra età non sarebbe più la stessa del nostro gemello.

In sostanza, il tempo varia e dipende dalla velocità e tutt’oggi questo dato scientifico non è stato smentito. Le cose diventano ancora più fitte con l’aggiunta della gravità al nostro problema. Se ci trovassimo vicino ad un buco nero, un’oggetto davvero pesantissimo, questo influenzerebbe il tempo.

Molti scienziati hanno poi ipotizzato l’influenza di un altro oggetto ancora oggi non individuato nello spazio, ma teoricamente possibile: il wormhole.

Se esistessero, questi oggetti potrebbero essere delle specie di ponti spaziotemporali che potrebbero portarci da una regione di spaziotempo all’altra.

Contraddizioni e ipotesi risolutive

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Curvatura dello spaziotempo – Foto da Pinterest

Teoricamente e matematicamente parlando, il viaggio nel tempo attraverso un wormhole  sarebbe possibile ma ci sono alcune contraddizioni da chiarire.

In primis, il concetto di causa ed effetto. Per spiegare al meglio questo concetto utilizzeremo un chiaro esempio chiamato “paradosso del nonno”.

Immaginiamo di tornare indietro di circa 70 anni, quando nostro nonno era solo un bambino. Immaginiamo che per colpa di una nostra interazione collassato, nostro nonno muoia per sbaglio, ad esempio in un incidente.

In teoria, con la morte di nostro nonno, nel nostro tempo noi non dovremmo esistere, poiché i nostri genitori non sarebbero nati. Ma allora come risolvere questo paradosso?

Gli scienziati hanno cercato per anni delle soluzioni per risolvere questo paradosso e le idee venute fuori sono tantissime. La prima ipotesi è che semplicemente questo paradosso mostra come sia impossibile viaggiare nel passato.

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Si tratta di una teoria del noto fisico Stephen Hawking, chiamata la “congettura di protezione cronologica”. Se si ipotizza che il nostro universo sia unico, secondo Hawking le curvature temporali chiude non dovrebbero aver modo di nascere.

Considerando sempre un unico universo, il fisico Igor Dmitriyevich Novikov negli anni 80 ha pensato ad un’altra soluzione. Nel caso in cui si tornasse nel passato, questo essendo già avvenuto non potrebbe essere cambiato. I viaggi potrebbero quindi essere possibili, ma senza mutare il passato o il futuro.

C’è poi un’ultima teoria, la più intrigante che sembra quasi a tratti fantascientifica. Secondo alcuni scienziati il viaggio e l’interazione con il passato sarebbe possibile considerando l’esistenza di diversi universi paralleli.

In tal caso, facendo morire nostro nonno, creeremmo un’universo parallelo in cui nostro nonno è morto, ma il nostro universo non verrebbe intaccato da questo avvenimento. Ad ogni interferenza, secondo questa teoria, verrebbe creato un nuovo universo parallelo.