Forno elettrico: come ammortizzare sul caro bollette. I trucchi che non conoscevi

Forno elettrico: come risparmiare sulla bolletta ammortizzando consumi e caro prezzi. Parliamo di alcuni semplici metodi da mettere in pratica.

Forno consumi elettricità
Forno eletrrico (Foto di Mike Gattorna da Pixabay)

La cucina elettrica è una componente domestica ormai naturalizzata. Siamo infatti abituati a servirci di macchina del gas e forno nella nostra quotidianità. La storia del forno risale tuttavia a tempi antichi e non è sempre stato alle mercé delle nostre esigenze culinarie.

Scopriamo come contenere costi e consumi derivanti dall’uso di questo elettrodomestico per molti di noi essenziale.

Forno elettrico: croce e deliza dell’economia domestica

Forno consumi focolare
Forno in pietra (Foto di kepinator da Pixabay)

Il forno così come lo conosciamo oggi rappresenta la metamorfosi ultima di un prototipo progettato tantissimi anni fa. Il mio esemplare di “forno” risale infatti al 29.000 a.C e consisteva in un pozzo entro cui il cibo veniva posto avvolto in foglie e poi ricoperto di terra. Il nome che più si addice a questa primordiale soluzione per la cottura del cibo è quello di focolare e quasi tutte le case in antichità ne erano provviste.

I focolari erano destinati in antichità alla produzione di pietra, ceramica e mattoni. Lo scopo culinario era infatti subordinato a quello edilizio. Greci, Egizi e Romani disponevano di forni, o focolari, costruiti in pietra e mattoni che venivano alimentati con della legna. Non era insolito che vi venisse cotto il pane all’interno. I greci vantano il merito di aver creato il primo forno a caricamento anteriorie e di aver abilitato il mestiere della cottura.

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L’evoluzione del folocolare è rappresentata nel medioevo dal calderone o caminetto ma in seguito si evolse in modo importante diventanto forno a legna, ferro, carbone e gas elettrico. Il primo forno costruito in piastrelle e mattoni risale alla fine del 1400 in Francia. Nel 1728 iniziò a spopolare la produzione di forni in ghisa.

Alla fine del ‘700 Benjamin Thomson ultimò un modello di stufa di ferro con una sola fonte di fuoco e diversi ripiani per la cottura. Il primo forno a gas irrompe nella storia nel 1800 grazie a James Sharp, quello elettrico comparve poco dopo nel 1892 per opera di Thomas Ahearn, canadese.

Dopo aver fornito delle veloci cordinate sulla storia del forno, arriviamo al dunque. Ora che disponiamo dei modelli ultimati e più diversi dell’elettrodomestico, come contenere i costi frutto del consumo di gas ed elettricità? Parliamo di alcuni semplici accorgimenti da mettere in pratica.

Non sottovalutare l’utilità del recipiente per alimenti. Le pirofile in pyrex sono infatti capaci di ottimizzare enormemente la cottura degli alimenti perchè trasferiscono più velocemente il calore nel cibo da loro contenuto. I tempi di cottura quindi si accorceranno di certo.

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Un altro stratagemma è quello i dotarsi di un termometro da forno. Grazie a questo potremo rilevare l’esatta temperatura interna utile alla cottura di cibi specifici. In questo modo si regolerà consapevolmente la temperatura del forno e quindi l’energia andando a risparmiare sull’elettricità.

Apri il meno possibile il portello del forno: questa operazione genera un abbassamento di temperatura che andrà colmato con ulteriore impiego di energia. Infine serviti spesso della modalità di cottura ventilata. Questa abbrevia i tempi di cottura così da lasciare il forno meno acceso. Minore sarà il tempo di cottura minori saranno i costi in bolletta.