Buco nero al centro della Via Lattea: “Un’immagine sognata da 22 anni”

E’ stata finalmente svelata la prima foto del buco nero al centro della Via Lattea. Un’immagine spettacolare sognata da oltre 22 anni.

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Prima foto del buco nero al centro della Via Lattea (Credit: ESO)

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12 maggio 2022: segnatevi questa data perchè in questo giorno è stata fatta la storia della scienza. Un giorno atteso da decenni e finalmente arrivato, quello in cui si è potuto finalmente dare un volto ai buchi neri. Più nello specifico si è potuto dare un volto al buco nero presente al centro della nostra galassia.

Un giovedì da ricordare, quello in cui in una conferenza stampa globale, astronomi di tutto il mondo hanno mostrato ufficialmente la prima vera immagine del buco nero situato al centro della Via Lattea. Fino ad ora erano state ottenute solo foto sfuocate o rappresentazioni teoriche di questi oggetti celesti supermassicci.

Adesso, però, grazie a questa immagine possiamo finalmente dire “Einstein aveva ragione”, ed in effetti l’immagine è proprio come descritta dalla teoria della relatività generale del grande genio tedesco.

Ciò significa, che con questa foto abbiamo anche la conferma che la teoria della relatività generale governi i buchi neri e che lo stesso spaziotempo che circonda i buchi neri possa essere descritto con efficacia dalle soluzioni proposte dalla relatività generale.

Un risultato, quindi, senza eguali che consente alla scienza di evolversi sempre di più e di sperimentare nuovi modi di concepire l’universo.

La scoperta di Sagittarius A*, un orgoglio anche italiano

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Array di telescopi che osserva la posizione di Sagittarius A* (Credit: ESO)

Si chiama Sagittarius A* ed è il buco nero presente al centro della Via Lattea, a cui finalmente la comunità scientifica è riuscita a dare un volto. Si trova a 27 mila anni luce dal nostro pianeta, situato in direzione della costellazione del Sagittario.

La foto ottenuta è stata realizzata grazie ad una collaborazione internazionale di scienziati. Parliamo della EHT, l’Event Horizon Telescope, che ha utilizzato una rete globale di telescopi per scattare la straordinaria foto. Un orgoglio anche italiano grazie alla partecipazione di alcuni scienziati connazionali appartenenti all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Università degli Studi di Cagliari e l’Università Federico II di Napoli.

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Tra questi emerge una delle grandi menti scientifiche italiane, Ciriaco Goddi, astrofisico e professore dell’Università di Cagliari. Sin dal 2014 Goddi ha lavorato come coordinatore del team europeo di Black Hole Sam, un progetto che ha successivamente dato vita alla collaborazione EHT.

“Un’immagine sognata da oltre 20 anni” esordisce l’astrofisico italiano, mostrando come il frutto di anni di duro lavoro sia solo l’inizio di un lungo percorso di ricerca sulla comprensione del comportamento di questi oggetti massicci presenti nelle galassie.

Questa immagine è di estremo valore per l’umanità intera, poiché si tratta di un’ulteriore conferma dell’esistenza a tutti gli effetti dei buchi neri.

Anatomia di un buco nero: com’è fatto secondo la teoria

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Rappresentazione dell’anatomia di un buco nero in rotazione (Credit: ESO)

Fino ad oggi i buchi neri sono stati il grande mistero dell’Universo, coloro che hanno ispirato tanti scrittori e registi fantascientifici, dando vita a dei veri e propri miti. Ma cosa sono i buchi neri secondo la scienza?

Si tratta in sostanza di una regione dello spazio dove il campo gravitazionale è talmente forte da catturare qualsiasi oggetto arrivi nelle sue vicinanze. Potremmo assimilarlo quindi ad una stella ma con una massa 10 volte superiore quella del Sole, concentrata in un unico punto centrale che appunto descrive il buco nero.

Secondo gli scienziati, la maggior parte delle galassie esistenti ruota attorno ad un buco nero supermassiccio, presente al centro della galassia.

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Grazie alla teoria della relatività generale e alle ultime immagini scattate, oggi possiamo finalmente descrivere la forma di un buco nero. Come descritto nell’immagine di sopra, abbiamo un centro che è appunto il buco nero, anche chiamato singolarità. All’interno della singolarità finisce tutta la materia e l’energia attratta da esso.

A causa dell’elevata forza di gravità esercitata dal buco nero, questo risucchia materia da altri corpi celesti. Questa materia diventa sempre più incandescente man mano che si avvicina alla singolarità.

Parte di questa materia orbita intorno al buco nero formando un disco luminoso, denominato disco di accrescimento. Il disco è composto da materia gassosa che ruota ad una velocità così elevata da generare la radiazione elettromagnetica che svela la posizione del buco nero.

I colori attorno al buco nero spaziano tra il giallo ed il rosso e simboleggiano le diverse velocità del gas che ruota attorno alla singolarità. Si può notare come la luce sia più tenue allontanandosi dal centro ed infatti, più ci si allontana più diminuisce la velocità del materiale gassoso.