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Ananas insostenibile: l’assurda scoperta su uno dei frutti più amati al Mondo

L’ananas è stato dichiarato frutto insostenibile dal punto di vista ambientale, uno dei più amati e dissetanti in estate, ma è un problema, come mai?

Ananas lasciato in spiaggia (Pixabay)

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L’ananas è stato dichiarato frutto insostenibile dal punto di vista ambientale, uno dei più amati e dissetanti in estate, ma è un problema, come mai? La notizia giunge all’improvviso, lasciando a bocca aperta. Proprio ora che l’estate sta arrivando a passo svelto e l’ananas è uno dei frutti più desiderati in questa stagione.

Ricco di proprietà salutari, dal gusto unico e dissetante, l’ananas è un dono della natura. Eppure, stando alle condizione messe in evidenza da numerosi gruppi ambientalisti, non converrebbe acquistarlo. Non si tratta soltanto di impatto ambientale, ma di condizioni lavorative scandalose per la sua coltivazione. Perché l’ananas è diventata insostenibile? Approfondiamo la quesitone.

Impatto ambientale e condizioni di lavoro disumane: perché limitare l’acquisto di ananas

Frutto esotico ananas (Pixabay)

La coltivazione dell’ananas proviene, in gran parte, dalla Costa Rica. Il 75% che viene importato in Europa, arriva proprio da questa Nazione centroamericana. Parliamo del commercio di 1 milione di tonnellate di frutta, gestito però da poche multinazionali che sfruttano i contadini, pagandoli solo il 4% del profitto totale. Proprio le multinazionali che si occupano del commercio del frutto premono per produrne sempre di più e a basso costo. Cosa significa?

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Significa che si sfrutta maggiormente il territorio e, allo stesso tempo, si sfruttano anche i braccianti. Sfruttare il territorio comporta l’utilizzo di numerosi pesticidi per permettere un’agricoltura intensiva, la quale sottrae terreno alle città, spesso espropriando terreni alla povera gente. Molto spesso, dato il pesante utilizzo di pesticidi, si inquinando anche le falde acquifere, e ciò causa la diffusione di virus e malattie, alcune letali, in tutti i villaggi.

Uomini a lavoro nelle piantagioni (Pixabay)

In questa zona di mondo, non a caso, negli ultimi anni c’è stato un incremento consistente di malattie cardiache, tumori e problemi respiratori. Inoltre, l’incremento della produzione, comporta anche una maggiore diffusione di navi-cargo per il trasporto intercontinentale.

Ogni nave-cargo inquina come migliaia di automobili. Purtroppo, l’importazione di frutti che non sono originari del nostro territorio, comporta numerosi problemi. Come al solito, è la domanda che fa il commercio, perciò dipende tutto dalle scelte che facciamo quotidianamente.

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Una scelta intelligente? Ridurre il consumo di ananas. Naturalmente, non bisogna eliminare il frutto dalla propria alimentazione, anche perché è buono e salutare, e inoltre aiuta a far lavorare tutte le persone coinvolte nel settore. Occorre soltanto limitarne l’acquisto, in modo tale da restringere il mercato, riportando a una coltivazione più genuina e sana. È difficile, ma i cambiamenti iniziano da questi piccolissimi particolari.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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