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Razionamento dell’acqua, troppa siccità in Italia: le zone interessate alla decisione

Troppa siccità in Italia, le piogge si fanno attendere da mesi e le Regioni pensano al razionamento dell’acqua: le zone interessate.

Fontana in città (Pixabay)

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Troppa siccità in Italia, le piogge si fanno attendere da mesi e le Regioni pensano al razionamento dell’acqua: le zone interessate. In tantissimi Comuni potrebbe scattare, a breve, il razionamento idrico, sono provvedimenti necessari per evitare di sprecare acqua, data l’assenza delle piogge da mese. In particolare, a essere maggiormente colpito, è il nord Italia.

Qui, in alcune Regioni non piove addirittura da quattro mesi, ma anche il resto della penisola non è messo benissimo. In emergenza anche il Centro Italia. Ad oggi sono circa 125 i Comuni costretti a razionare l’acqua. Le direttive, al momento, dispongono di chiudere l’acqua durante la notte. Un’emergenza che sta mettendo in difficoltà non solo i singoli cittadini, ma anche e soprattutto allevamenti e agricoltura.

Emergenza acqua, cosa prevede il razionamento

Lavarsi le mani (Pixabay)

A soffrire dell’emergenza acqua non è soltanto l’Italia, ma tutto il pianeta. Lo avevano già previsto decenni fa, l’acqua porterà una nuova guerra. Sfruttiamo male le risorse della Terra, siamo troppi, un sovraffollamento che inevitabilmente causa queste drammatiche conseguenze, dato che soltanto l’1% di acqua, di un totale del 70% che abbiamo, è potabile. Questo 1% deve bastare per noi, per gli animali, per le aziende.

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I cambiamenti climatici sono il fattore principale di tale siccità, poca neve sulle montagne, laghi e fiumi in secca, temperature elevate e di piogge nemmeno l’ombra. Se non piove da mesi, maggio ha fatto registrare il record di caldo, un mix letale che ci sta conducendo dritti verso la crisi idrica. Tra qualche giorno dovrebbe scattare il razionamento idrico, partendo da un centinaio di Comuni del Piemonte e qualche decina in Lombardia.

Si inizia interrompendo la fornitura di acqua durante la notte, ma la prossima settima, dal 21 giugno, si deciderà bene il da farsi. In sofferenza anche la Regione Toscana, con l’agricoltura messa in ginocchio, e a seguire il Lazio, il quale potrebbe chiedere lo Stato di Emergenza. In Italia abbiamo adottato il razionamento dell’acqua già in altre occasioni, l’ultima volta è stato nel 2017, con undici Regioni in emergenza.

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In realtà, quasi ogni anno, molti comuni chiedono lo Stato di Emergenza e sono costretti al razionamento idrico. Le ragioni di tale crisi le conosciamo, il surriscaldamento globale, l’inquinamento, ma anche gli sprechi. Si calcola che nel nostro Paese viene sprecato un terzo dell’acqua solo per il malfunzionamento delle reti di distribuzione. Tubature rotte e mai aggiustate che fanno disperdere miliardi di litri di acqua. Una cosa vergognosa. Dall’altra parte, anche noi dovremmo evitare gli sprechi, stando attenti ogni giorno a come utilizziamo l’acqua, l’elemento più importante che abbiamo.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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