Il gas per l’Europa è un investimento green. Il provvedimento è decisamente complesso

Il gas entra nella lista delle energie green al Parlamento Europeo. Vediamo nel dettaglio

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Camera parlamento europeo (foto di Florian Pircher da Pixabay)

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Il gas per l’Europa cambia faccia ed entra nella lista delle fonti energetiche sostenibili. Il Parlamento Europeo vota con 328 sì e decreta all’interno dell’Aula plenaria a Strasburgo l’ammissione del gas e dell’energia nucleare tra gli investimenti sostenibili europei.

Se state storcendo il naso è comprensibile. Il voto espresso dal Parlamento Europeo è in realtà una non opposizione all’atto delegato sulla tassonomia verde della Commissione Europea. Bocciato il veto sull’inclusione dell’energia nucleare e del gas nell’elenco delle attività economiche sostenibili, ma a determinate condizioni. L’impegno green europeo rimane invariato.

Il gas, energia sostenibile a tempo determinato: vediamo le specifiche

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Co2 (foto di Gerd Altmann da Pixabay)

Il gas e l’energia nucleare trovano il sì europeo ed entrano nella cosiddetta Tassonomia verde dell’Unione Europea, cioè nell’elenco delle attività economiche considerate sostenibili dal punto di vista ambientale.

Il gas e l’energia nucleare vengono quindi inclusi tra le energie green che possono ricevere investimenti pubblici e privati volti alla transizione energetica. Potranno sostituire i combustibili fossili come il carbone, ma limitatamente nel tempo. Sono state indicate inoltre condizioni specifiche e requisiti di trasparenza su alcune attività del gas e del nucleare.

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Le attività legate al gas consentite riguardano la produzione di elettricità da combustibili fossili gassosi, la cogenerazione ad alto rendimento di calore e freddo ed elettricità da combustibili fossili gassosi e la produzione di calore/freddo in un efficiente sistema di teleriscaldamento e teleraffrescamento.

Tutte le attività consentite devono obbligatoriamente soddisfare delle soglie di emissione. Spazio dunque ad un nuovo ruolo per il gas nella transizione energetica anche se limitatamente nel tempo. La Commissione ha scelto il criterio del net zero cioè l’annullamento delle emissioni di anidride carbonica entro il 2050. Senza gas e nucleare l’obbiettivo non è raggiungibile entro la data stabilita.

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Contro questa decisione si schierano WWF e Greenpeace, in prima linea assieme a tutte le associazioni ambientaliste del pianeta. Le valutazioni per intraprendere delle azioni legali contro la Commissione Europea sono in atto. L’opposizione mette al centro il rischio di rallentamento alla lotta alla crisi climatica che questo voto porterà.

Intanto il via libera della Commissione Europea traccia la strada intrapresa. Decisione che fa e farà certamente discutere ancora. La transizione green è un lungo e tortuoso processo non privo di limiti e controversie. Ma l’obbiettivo è condiviso e mai come ora fondamentale per l’Europa.