L’Unione Europea favorevole al nucleare e gas nella tassonomia. L’energia green piace sempre di più

Dopo un dibattito acceso, l’Unione Europea ha fatto una scelta consapevole: sì al nucleare e al gas come fonti energetiche.

Centrale elettrica, futuro green o balzo indietro_
Centrale elettrica, futuro green o balzo indietro? (foto da Pixabay)

Dopo un dibattito acceso, l’Unione Europea ha fatto una scelta consapevole: sì al nucleare e al gas come fonti energetiche. Inserite in tassonomia, quindi in elenco, le versioni definitive delle fonti rinnovabili, tra cui gas e nucleare per un’energia green. Quella di Bruxelles, a dire la verità, è stata quasi una scelta obbligatoria, data la delicata situazione geopolitica e i rapporti complessi con la Russia.

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Da una parte, la scelta presa dai rappresentati UE, sembrerebbe un passo indietro. Dopo che erano state bandite le centrali nucleari, smantellate un po’ in tutta Europa, ecco il ripensamento. Oggi nucleare e gas sono da considerarsi fonti energetiche green, che dovrebbero accompagnarci fino all’azzeramento delle emissioni entro il 2050. Ma questa scelta cosa comporta d preciso?

Scelta consapevole o manovra obbligatoria? La decisione dell’Unione Europea fa discutere

Il mix energetico adottato dai singoli Paesi
Il mix energetico adottato dai singoli Paesi (foto da Pixabay)

Prima di tutto, bisogna porre attenzione sulla sicurezza delle centrali nucleari. Se da una parte queste comportano molteplici benefici energetici, dall’altra hanno bisogno di continua manutenzione per la gestione delle scorie. Gli atomi sono sicuri? Per molti, no. Eppure rappresentano la massima fonte di energia. Mentre il metano è causa stessa di emissioni di CO2, quindi condannato.

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In questo caso, il dibattito è acceso, con la Francia che giuda l’Europa con le sue centrali nucleari, esortando a fare altrettanto. Mentre la Germania è titubante, dopo che ha smantellato le sue sei centrali. Ad appoggiare la Germania ci sono Spagna e Danimarca. L’Europa intera si divide in contrari e favorevoli. E in Italia? L’Italia ha chiuso le sue centrali 30 anni fa e non sfrutta totalmente le proprie produzioni di gas, ferme al 40% del fabbisogno per la produzione di energia.

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Il Governo dovrà prendere nuove decisioni importanti per la produzione di energia efficiente per il fabbisogno del territorio. C’è chi invoca la riapertura delle centrali nucleari, che andrebbero però modernizzate e messe in sicurezza, e chi un aumento degli impianti di gas, sparsi per il territorio. Mairead McGuinness, commissaria per i servizi finanziari UE, spiega che ogni Paese potrà adottare il mix energetico che preferisce. Basta solo tener presente i traguardi da raggiugnere, con le tappe per l’eliminazione delle emissioni da carbone entro il 2035.