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Animali esotici, l’Italia dice basta alla commercializzazione di contrabbando

Animali esotici, adesso cambia tutto in Italia. Ecco le novità che riguardano le specie che arrivano da lontano ed in modo illegale

Ragno tarantola (Foto di Christine Trewer da Pixabay)

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Tenere in casa un animale da compagnia è diventata una pratica ormai molto diffusa nel nostro Paese che considera gli amici a quattro zampe dei veri componenti della famiglia. Dai cani ai gatti, passando per criceti e conigli.

Spesso però si notano anche altri tipi di animali, come quelli esotici che magari appartengono a specie protette. Un intreccio che nasconde dietro il contrabbando e che in Italia è fortemente ostacolato. Ora però arriva un ulteriore freno a questo fenomeno attraverso l’introduzione di nuove norme che vanno a punire chi commercializza in modo illegale animali esotici protetti.

Animali esotici, cosa cambia con il nuovo decreto

serprente (Foto di Sandra Petersen da Pixabay)

È arrivato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 12 settembre il nuovo decreto che disciplina “commercio, importazione, conservazione di animali della fauna selvatica ed esotica” introducendo delle norme penali su tutti gli atti illegali che coinvolgono animali protetti ed esotici che avvengono nel nostro Paese.

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Una norma che è frutto delle disposizioni europee che chiedono a tutti gli Stati di allinearsi con il Regolamento comunitario 2016/429. Norme che non solo guardano alla salute e alla protezione degli animali ma anche a quella pubblica evitando che con l’importazione di specie che non si trovano nel loro habitat si possano diffondere malattie tipiche che possono sviluppare gli animali esotici tenuti in cattività.

Un provvedimento che guarda da un lato alla salvaguardia della biodiversità autoctona, quella dei Paesi esotici e del nostro Paese che, senza una regolamentazione, vedrebbe via via l’introduzione di specie che non sono abituate al clima e all’ambiente italiano.

È necessario, specificano dall’Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animali, che a vincere siano il benessere degli animali e l’etica. Nel nostro Paese, infatti, specie come i serpenti, le tartarughe, i ragni, i pipistrelli ed i grandi felini tenuti in casa e poi scappate, hanno popolato il territorio mostrandosi come specie “invasive aliene”.

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Un cambio di rotta importante dunque che di certo viene ostacolato dagli operatori di questo comparto. Si tratta però di un primo e significativo traguardo considerando che nel mondo il business degli animali esotici si aggira intorno ai 20 miliardi di dollari.

Francesca Bloise

Giornalista professionista, laureata in Giornalismo e cultura editoriale presso l'Università di Parma, ho coltivato la passione per la scrittura e l'informazione fin dal liceo ed oggi ne ho fatto il mio lavoro. Seguo ormai da tempo i temi legati all'ambiente e alla sostenibilità, in cerca di curiosità sul green e le energie rinnovabili perchè credo che un'informazione inclusiva non possa lascere indietro tutto questo.

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