Un’estate infinita, segno di un’emergenza climatica senza precedenti

L’estate sembra non lasciarci più, anche nel cuore dell’autunno si registrano temperature fuori norma, segno dell’emergenza climatica.

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Surriscaldamento globale e temperature elevate (Canva)

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Stiamo vivendo un’emergenza climatica senza precedenti, il surriscaldamento globale non accenna a diminuire, tanto che l’estate non sembra aver fine. Fino ad ora, un autunno mite, con temperature fuori dalla norma, abbondantemente sopra la media, e le proiezioni non promettono nulla di buono, tanto che si prevedono picchi di caldo anche per il mese di novembre.

Dopo un’estate che ha fatto registrare record di calore, di assenza di piogge e di siccità per mesi e mesi, anche questo autunno è insolitamente mite. La bolla di calore è arrivata ieri e proseguirà per tutta la settimana, facendo registrare temperature elevate per il periodo, anche 28°/30° in alcune zone del territorio. E novembre proseguirà su questa scia.

I segni del cambiamento climatico: temperature calde per tutto l’autunno

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Caldo estremo nel mondo (Canva)

Non soltanto l’Italia, ma tutta l’Europa deve fare i conti con queste anomalie climatiche. Francia, Spagna e Regno Unito sono alle prese con bolle di calore mai registrate prima. In Inghilterra, ad esempio, la temperatura media di questi giorni è di 23°, temperatura molto strana per il periodo. Secondo i meteorologi stiamo affrontando 4/5 gradi sopra alla media stagionale. Non è certo un buon segno.

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Gli esperti parlano di African Plume, la piuma africana, ossia un anticiclone proveniente dai deserti del Nord Africa e che porterà alta pressione e tanto sole sull’Europa occidentale. In UK, inoltre, l’anticiclone spazzerà via le tipiche piogge, dando tante belle giornate per tutto il mese. Purtroppo, il clima non tornerà alla normalità nemmeno nei mesi di novembre e dicembre. Anche se non si possono fare proiezioni precise a lungo termine, i meteorologi sono chiari.

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L’alta pressione ci accompagnerà ancora a lungo, alternata a flussi di aria fresca provenienti dal Nord Est che potrebbero provocare danni e disagi, scontrandosi con le correnti di aria calda. Si prevede un ritorno alla norma soltanto a partire dal prossimo anno, con un inverno forse normale. Se in tanti esultano per il clima caldo, anche a fronte dell’emergenza energetica, non c’è nulla da gioire, questo è il segno di un clima stravolto e di un’emergenza senza precedenti.