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Olive e bottiglie in mare, il nuovo metodo per fare l’olio: sembra incredibile

Un nuovo straordinario metodo per fare l’olio: bottiglie in mare ed olive. Scopriamo subito di cosa si tratta 

Olio d’oliva (Pixabay)

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In questo periodo dell’anno, coloro che hanno la fortuna di avere degli ulivi, si prepara per la tanto attesa raccolta. I benefici che si possono ricavare dall’olio di oliva sono davvero tantissimi. Rappresenta un rimedio naturale per tantissime cose, dalla cura della persona alle pratiche domestiche. A tal proposito, in un paese non lontano da noi, stanno sperimentando un nuovo metodo per la produzione di olio d’oliva. Scopriamo subito di cosa si tratta.

Bottiglie in mare ed olive: il nuovo metodo di produzione dell’olio d’oliva

Olive bianche e nere (Pixabay)

Come abbiamo accennato, si sta sperimentando un nuovo metodo per la produzione dell’olio extravergine d’oliva. Mai visto prima. Innanzitutto, occorre ricordare che la coltivazione e la produzione di olio non può essere effettuata ovunque, ma presuppone un clima ed un terreno adatto. La sperimentazione parte dalla Croazia, dove, appunto, si sta realizzando un nuovo modo di produrre l’olio d’oliva. Ma scopriamo i particolari di questa nuovissima pratica. L’olio viene ottenuto da olive conservate per diversi giorni in mare.

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Oltretutto, in linea con questa pratica, si sta già pensando alla conservazione marina delle bottiglie di olio. Si tratta di un metodo alternativo, ovviamente, in fase di perfezionamento, che interessa non solo la produzione ma anche la conservazione delle bottiglie di olio d’oliva. Nel nostro Paese, da qualche tempo, si sta procedendo ad effettuare l’invecchiamento delle bottiglie di vino in mare, una soluzione innovativa ma anche un’ottima linea di marketing che incuriosisce sicuramente i consumatori. Sulla stessa scia, in Croazia, hanno pensato di utilizzare lo stesso metodo con la produzione e la conservazione dell’olio d’oliva.

I prodotti, conservati nell’acqua marina e successivamente lavorati, dovrebbero garantire un prodotto finale caratteristico e peculiare. In realtà si tratta di pratiche riprese dal passato, infatti, conservare prodotti in mare è una pratica molto antica. I Romani, ad esempio, usavano già conservare le olive in mare, anche se anticamente tali prodotti venivano utilizzati più per la cosmesi che per la cucina. Ovviamente, come per tutte le cose, anche questa pratica e la sua “efficacia” è molto soggettiva, nel senso che dipende molto dai gusti.

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Sicuramente l’olio ottenuto in questo modo, attraverso questo procedimento che coinvolge l’acqua del mare, avrà sicuramente un sapore più intenso e salino. Dagli studi effettuati sul prodotto finito è anche emerso che, a livello qualitativo, si tratta di un prodotto dalle qualità inferiori a quelle dell’olio d’oliva prodotto in modo “classico“. Beh, probabilmente, proprio per una questione di gusti, che sono totalmente soggettivi, bisognerebbe provarlo, per poter stabilire se effettivamente si tratta di un prodotto migliore o no.

Carla Carro

Scrivo da quando avevo 5 anni... e non ho più smesso. Laurea triennale presso l'Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma in Scienze e tecniche psicologiche, laureanda in Psicologia clinica presso lo stesso ateneo. Appassionata di giornalismo di inchiesta, musica e curiosità, scrivere è una vera e propria necessità.

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