La pandemia ha messo in crisi un settore già flagellato dai cambiamenti climatici, aumentando la povertà agricola.
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Secondo l’IFAD, occorrerebbe agire con misure concrete per ridurre la povertà agricola, recuperando aree rurali colpite dai cambiamenti climatici e dalla crisi economica. L’obiettivo del pianeta è quello di eliminare definitivamente la povertà delle zone rurali, e di farlo entro qualche anno. Ma è davvero possibile?
Si tratta di utopia o di un sogno realizzabile? Purtroppo, i cambiamenti climatici avanzano imperterriti e sono sempre più tremendi. La pandemia, che sembra essere sotto controllo, tuttavia porta ancora strascichi sulla crisi economica, e inoltre ci sono infiniti conflitti in vari territori. Insomma, il futuro non sembra essere roseo, tanto che la Banca Mondiale stima che oggi sono quasi 700 milioni le persone che vivono in povertà.
Povertà agricola e povertà economica: un decimo del pianeta vive di stenti
Secondo il rapporto della Banca Mondiale, definito Correcting Course – Poverty and shared Prosperity 2022, negli ultimi due anni sono aumentati i poveri. La pandemia ha accelerato il processo di povertà, creando milioni di nuovi poveri nel mondo. Fino al 2015, il tasso di povertà estrema si era ridotto drasticamente, fino a dimezzarsi rispetto agli anni ’90. Ora è ricominciato a crescere, a causa della pandemia e della crisi energetica.
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Se i Paesi avanzati hanno accusato il corpo in maniera grave, le aree del mondo più povere sono al collasso. In Africa, il continente più povero del pianeta, si vive con circa 2 dollari al giorno, e il clima non permette un’agricoltura soddisfacente. L’IFAD si schiera contro la povertà e cerca di dare aiuti ai piccoli agricoltori. Occorre concepire un’agricoltura sostenibile, puntando su coltivazioni e produzioni locali.
In alcuni Paesi africani, le economie locali si fanno forza a vicenda, le scuole collaborano con gli agricoltori, e così dovrebbero fare tutti. Bisogna imparare a convivere con i cambiamenti climatici, prevedendo gli agenti esterni, in che modo? Piantando alberi, impattando in maniera minore sull’ambiente, proteggendo i propri campi dall’invasione dei parassiti con repellenti naturali.
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La riduzione di pesticidi chimici è essenziale per non distruggere l’ambiente, inoltre, bisogna educare i piccoli agricoltori a sfruttare le nuove tecnologie e a informare i meno esperti. Bisogna investire sui piccoli agricoltori e sulle fasce più deboli, attraverso finanziamenti, in modo tale da togliere dalla povertà estrema migliaia di famiglie. Migliorare lo sviluppo delle imprese rurali significa migliorare interi Paesi, riducendo la povertà generale.