Caro energia, arriva la soluzione dall’Ue, ma è un paradosso

La UE cerca ogni tipo di soluzione per combattere il caro energia, tuttavia, alcune proposte dei vertici di Bruxelles sfiorano il paradosso.

obiettivi UE crisi energetica
Emergenza fonti di energia (Canva)

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A fare scalpore, recentemente, sono state le parole del vicepresidente della Commissione Europea, Frans Timmermans, il quale ha affermato che, per contrastare il caro energia c’è solo una soluzione da adottare, quella di non consumare energia. Parole che sembrano una presa in giro, anche se il senso espresso da Timmermans si intuisce: bisogna sfruttare sole le energie green.

Le energie green devono giungere in nostro soccorso per combattere la crisi energetica. Fosse una cosa semplice! Il vicepresidente si schiera a favore della transizione ecologica, spronando tutti gli Stati Membri ad agire in questa direzione. Stesse parole utilizzate, qualche giorno fa, dall’economista Federico Signorini, il quale spinge il Governo a puntare su un’economia green.

Economia green per combattere il caro energia, la soluzione UE

Incrementi energetici Europa
Incremento dell’energia (Canva)

Per evitare ritorsioni e disastri economici, come quelli che stiamo subendo, occorre allontanarci dalle dipendenze russe e puntare sulle energie rinnovabili. I punti più essenziali da tener presenti in tutta l’Unione Europea sono l’efficienza e le energie rinnovabili. Maggiore autonomia dei singoli Stati, minore impatto ambientale, recupero energetico tramite le fonti naturali.

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Tuttavia, le parole di Timmermans non possono essere prese in considerazione, non in questo momento storico. È vero, dobbiamo puntare sulla transizione ecologica, sulle energie rinnovabili, su un’economia green, ma ciò non si può applicare a partire da domani. Occorre un piano concreto per far fronte alla crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina.

La UE al momento non sta prendendo alcuna decisione e in tasca non ha alcuna soluzione. Si trincera dietro slogan ecologici e belle parole, eppure gli obiettivi da raggiungere, tra l’altro prefissati da anni, sono ancora lontani. Razionamento e aumento dei prezzi non devono frenare la transizione green, ma è ciò che sta accadendo.

Combattere il caro energia non utilizzando energia, almeno quella fossile, è lapalissiano, ma qual è l’alternativa? Il problema è che ci troviamo in guerra, non quella in Ucraina, che si combatte con le bombe, ma una guerra interna, giocata tra fasce sociali. Poveri contro ricchi, e una classe media che diventa sempre più povera.

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A Bruxelles dovrebbero trovare soluzioni migliori, non solo farsi scudo dietro frasi fatte, le belle parole ambientaliste e gli slogan contro i cambiamenti climatici. Occorre agire sul serio, per evitare di perdere non solo qualche punto di PIL, ma un’intera classe sociale e almeno due generazioni di cittadini.