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Comunità energetiche, cosa manca per partire? La situazione dell’Italia

Avete mai sentito parlare delle comunità energetiche? Ecco la situazione dell’Italia e cosa manca ancora affinché queste possano partire senza intoppi

Pannelli energetici (Foto di Solarimo da Pixabay)

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Le Comunità Energetiche RinnovabilI, note meglio come CER sono un’associazione tra cittadini, attività commeciali, P.A, PMI che decidono di dotarsi di uno (o più) impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili. Ad oggi, in Italia, se ne contano poche. Colpa della complessità burocratica, della mancanza di incentivi. Addirittura, secondo Legambiente, quelle attive sono appena 16. Ma i numeri per il Bel Paese sono, secondo le stime, molti più rosei.

Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia: il punto della situazione

Pannelli solari (Foto di Solarimo da Pixabay)

Secondo quanto riportato da una ricerca di Anie Rinnovabili-EY nei prossimi tre anni se ne potrebbe costruire fino a mille nei prossimi tre anni in tutto il territorio italiano. Secondo Legambiente le CER mappate a giugno 2022 sarebbero 100, un numero importante che conta quelle operative, quelle in fase di attivazione. Numeri alla mano sono 45 quelle embrionali e 55 in una stadio più maturo. In queste ultime sono contate quelle che hanno già realizzato gli impianti. chi le sta terminando o chi ha finito la procedura sul portale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE).

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Legambiente, tramite un sondaggio telefonico, ha però reso noto che delle 44 che hanno risposto solo 16 hanno completato la procedura di attivazione con il GSE. Ma c’è dell’altro perché solamente tre realtà hanno ricevuto la prima tranche, tramite bonifico, degli incentivi statali. Le restanti, invece, hanno tutte incontrato (o ne stanno ancora avendo) molte difficoltà burocratiche. Oppure sono in attesa di completare il percorso normativo.

Ad esempio l’assenza di un documento, seppure facile da richiedere, azzera l’iter burocratico dalla richiesta di registrazione. E proprio per questo il Presidente nazionale di Legambiente Ciafani sottolinea che non solo è necessario velocizzare il “processo di pubblicazione delle regole attuative di Arera, le cui consultazioni si sono chiuse lo scorso 29 settembre, ma occorre anche accelerare sulla partita degli incentivi su cui chiediamo al prossimo nuovo Governo di lavorare da subito”.

A rallentare l’iter sono le tante criticità che sono emerse. A riferirle 5 comunità energetiche che hanno dovuto sospendere i lavori in attesa che il MiTe pubblicasse i decreti attuativi. Ritardi enormi visto che dovevano essere aggiornati a maggio 2022. Un’altra difficoltà è poi data dalla difficoltà a delineare il perimetro della zona di sviluppo delle CER. Il motivo, questa volta,  sarebbe il capire se le utenza dei possibili membri ricada sotta la stessa cabina secondaria o primaria.

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Ma nonostante ciò le CER, nei prossimi tre anni, sono destinate a moltiplicarsi in maniera rilevante: più di 500. Queste, infatti, si stanno diffondendo con lo scopo di rallentare e contrastare il caro bollette. Inoltre il Pnrr ha messo a disposizione 2,2 mld affinché si realizzino GW di rinnovabili per le comunità energetiche con meno di 5mila abitanti.

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