Tra qualche settimana si svolgeranno i mondiali in Qatar, ma sono tanti i rischi, i lavori causeranno numerosi problemi ambientali.
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Quando si è pensato di organizzare i Mondiali di calcio in Qatar sembrava una follia. Un ambiente desertico non molto ospitale, per via del clima, delle temperature e dell’ambientazione, e per di più, privo delle strutture necessarie per accogliere le partite, gli sportivi, le federazioni e migliaia e migliaia di tifosi. Ma gli organizzatori avevano subito tranquillizzato tutti.
Si era parlato del primo Mondiale carbon neutral, ossia con emissioni limitate, attento all’ambiente. Tuttavia, indagando a fondo, le dichiarazioni si sono infrante non appena sono iniziati i lavori. Carbon Market Watch, infatti, nel suo report, ha esaminato tutta la documentazione per l’organizzazione dell’evento, scoprendo i gravi problemi ambientali che il Qatar cerca di nascondere.
I danni ambientali causati dai Mondiali in Qatar
Le emissioni previste all’inizio sono state sottostimate e si pensa ai danni che l’imminente Coppa del Mondo causerà all’ambiente. La costruzione di nuove strutture, come alberghi, stadi, centri sportivi, stazioni per i mezzi pubblici, bagni pubblici e tutto ciò che ruota attorno all’evento, causa inevitabilmente una serie di danni irreparabili, e lo fa nel giro di pochi mesi.
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In Qatar, il calcio è un sport sempre più seguito, e perciò si sta investendo moltissimo. Basti pensare che nella sola città di Doha sono stati costruiti, in pochi mesi, sette stadi, che vanno a sommarsi ad altre strutture in cemento e acciaio. In mezzo al deserto, che affaccia sul mare, in pochi decenni il panorama è stato stravolto, il tutto finanziato con i soldi derivanti dal petrolio.
Il Qatar è un Paese ricco di petrolio, sempre più importante a livello nazionale. I Mondiali, perciò, rappresentano un’opportunità per porsi al centro dell’attenzione e per stringere rapporti con tutti i Paesi del mondo. Tuttavia, la manifestazione è controversa e ha sollevato numerose polemiche. Parliamo sempre di una urbanizzazione concentrata nel deserto, inadatta a ospitare certe manifestazioni.
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Il grande caldo (circa 30° la sera), anche nei mesi invernali, si fa sentire, tanto che ogni stadio è stato dotato di bocchette per sparare aria condizionata, inquinando tantissimo. Inoltre, non si sa bene che fine faranno tutte le strutture costruite di recente, una volta terminati i Mondiali. Stadi, centri sportivi e alberghi, molto probabilmente resteranno inutilizzati. Un grosso spreco e un problema enorme per l’ambiente.