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Animali

Api in via di estinzione, la causa è nei metalli pesanti e negli ambienti urbani

Le api sono in via d’estinzione ormai da anni, un problema che si riflette su tutto il pianeta, ma qual è la causa principale?

Un’ape mentre impollina (Canva)

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L’esistenza delle api è in forte pericolo a causa soprattutto di pesticidi, i quali, dopo l’utilizzo, rimangono sospesi nell’aria dei campi, in forma di polveri che contaminano gli insetti. Rispetto agli anni precedenti, secondo i recenti dati di monitoraggio ambientale, sembrerebbe che la situazione si sia aggravata negli ultimi tempi. Un netto peggioramento che non promette nulla di buono.

I numeri sono preoccupati e le api sono in forte rischio di sopravvivenza. I dati raccolti e analizzati sono alla base di un’indagine atta a esaminare e monitorare lo stato di salute degli orti urbani presenti nelle città. In questi orti, le api sono sempre presenti con la loro importantissima attività di impollinazione. La situazione, però, secondo i dati raccolti quest’anno, si è aggravata: la quantità di api rilevata negli orti urbani è calata drasticamente.

Api in calo negli orti urbani: la specie è sempre in minor quantità

Api al lavoro (Canva)

I dati parlano chiaro e indicano una diminuzione della quantità di api che circolano. Il problema è grave, perché ormai nel mondo le api degli alveari muoiono a milioni. Inoltre, le conseguenze dell’assenza delle api saranno a lungo termine davvero compromettenti per l’essere umano e per il pianeta in generale. Se un giorno dovessero scomparire le api, non mancherebbe soltanto il miele, ma tutto ciò che troviamo nei mercati e nei supermercati.

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Tantissimi prodotti che troviamo ogni giorno al mercato o al supermercato, più di quanti potreste immaginare, scomparirebbero, poiché connessi al lavoro prezioso degli insetti impollinatori. La scomparsa delle api genererebbe un incredibile impatto sull’ecosistema.

A partire dagli scaffali di frutta e verdura, mancherebbero prodotti come: mele, carote, limoni, angurie, agrumi, pere, mandorle, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, pomodori, zucchine, soia, girasole, colza, cipolle, cetrioli, sedano, cavoli, cavolfiori, broccoli. In questa lista, infatti, sono presenti piante la cui produzione dipende in parte o integralmente, dall’impollinazione delle api.

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Su 100 colture che costituiscono il 90% della produzione mondiale di cibo, 71 sono legate al lavoro di impollinazione delle api. Per avere un’idea dell’impatto delle api sul nostro fabbisogno, si pensa che solo in Europa ben 4 mila diverse colture crescono grazie alle api. La mancanza di impollinazione da parte di questi meravigliosi insetti ha delle conseguenze anche sugli allevamenti. Anche qui, verrebbe a mancare anche il foraggio per gli animali che si nutrono di erba medica o trifoglio.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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